
Il maxi capannone che Kopron ha costruito in Brasile
Gorgonzola (Milano), 12 dicembre 2020 - Anche per specialisti del settore come loro è stata una sfida costruire il maxi capannone per il re del ferro e delle miniere, Vale Sa, dall’altra parte del mondo. Ma Kopron, colosso della logistica industriale a Gorgonzola, ha raccolto il guanto e alla fine ha realizzato il più grande reparto in telo del Sud America. Lo stabilimento mobile è stato installato nel porto di Itaqui, a Sao Luis, in Brasile. Per centrare l’obiettivo, l’azienda ha messo al lavoro il proprio team di ingegneri, il progetto ha coinvolto più di 15 dipendenti, un impegno da 20mila ore fra ideazione, produzione e consegna. Il tutto in 6 mesi. Un risultato che racconta l’eccellenza del territorio, insieme ad altri numeri record. La superficie del parallelepipedo: 11.500 metri quadrati, volume di 200mila per la costruzione che sfiora i 30 metri d’altezza nel punto centrale e arriva a 18 ai lati con scheletro in carpenteria metallica zincata capace di resistere a venti che soffiano a 120 chilometri l’ora. Il tetto è in Pvc di ultima generazione, ad altissima resistenza. Un gioiellino dall’aspetto futuristico frutto anche dell’impiego di sofisticate tecnologie: è stato fissato al suolo con tasselli chimici su fondazioni di 3 metri.
Nella nuova area coperta si lavoreranno i minerali, è una fabbrica a tutti gli effetti. "Abbiamo vinto la sfida grazie al lavoro di squadra – dice Enzo Ferrari, responsabile della commessa -. Dalla scadenza al montaggio, per il quale abbiamo usato un nastro trasportatore per il carbone che esisteva già sul posto. Tutto a 3.000 chilometri di distanza dal nostro quartier generale nel pieno di una pandemia mondiale". Una prova superata "in un mercato che va in questa direzione: strutture del genere sono sempre più richiesta oltreoceano", aggiunge Basilio Mandara, general manager in Brasile. I milanesi hanno sbrogliato pure la matassa burocratica, permessi, scartoffie, la formula “chiavi in mano” è uno degli elementi che ha consentito al marchio di diventare un nome su scala globale nel campo delle costruzioni veloci e versatili. Nel Dna di Kopron non c’è solo il business. Allo scoppio della crisi sanitaria ha creato e donato tendoni per mettere al riparo ambulanze e pazienti Covid all’ospedale in Fiera, a Milano, e al San Gerardo di Monza. Non ha confini grazie a sedi in Francia, in Cina e in Sud America, ma il cuore è in città, in via Primo Maggio, nel sito di 25mila metri quadrati, punto di riferimento per 150 dipendenti - 45 milioni di fatturato – al quale si è aggiunto un polo tecnologico aperto dai titolari, Mario e Paolo Vergani, a Molfetta, in Puglia.