Gli acquerelli di Testori in mostra a Parigi

Gli acquerelli di Testori in mostra a Parigi. Ha inaugurato nei giorni scorsi nella capitale francese la mostra "Les défis...

Gli acquerelli di Testori in mostra a Parigi

Gli acquerelli di Testori in mostra a Parigi

Gli acquerelli di Testori in mostra a Parigi. Ha inaugurato nei giorni scorsi nella capitale francese la mostra "Les défis du corps", realizzata in occasione dei Giochi olimpici 2024, all’interno del più ampio programma "Passions Olympiques. L’Italia si fa bella", un dialogo multidisciplinare che interroga i rapporti tra sport e cultura in uno spirito unitario e inclusivo di apertura e partecipazione. "La mostra, a cura di Antonio Calbi, osserva le molteplici dimensioni del corpo umano proiettato nell’arena sportiva o culturale e ripercorre, senza pretese di esaustività, il rapporto tra arte e sport nel corso dei secoli", spiegano gli organizzatori. La mostra presenta tre importanti e celebri sculture: il "Pugile seduto", un bronzo del primo secolo avanti Cristo, oggi conservato al museo nazionale Romano, il "Discobolo, detto Lancellotti, copia in gesso proveniente dalla gipsoteca dell’università La Sapienza di Roma. Saltando due millenni ecco "Forme uniche della continuità nello spazio" di Umberto Boccioni, scultura iconica divenuta emblematica non solo del movimento futurista, ma dell’intera arte del novecento. Tra gli altri artisti esposti, anche Giovanni Testori con i suoi "Pugili in combattimento", tre opere che si inseriscono nel più ampio ciclo dei grandi "Pugilatori" ad olio a cui Testori ha lavorato nei primi anni ’70.

Durante questi anni Testori affronta il tema della boxe, realizzando una serie di tele ad olio e acrilico di grandi dimensioni che rappresentano pugilatori ritratti singolarmente o in lotta tra loro. In questa serie di opere il novatese attua un processo caratterizzato dal graduale abbandono del colore acceso in favore del bianco corposo e magmatico. La materia dei dipinti, lavorata quasi come si trattasse di scultura, straborda dalla tela e raggiunge uno spessore da bassorilievo, che dà vibrazione ai corpi. D.F.