
Expo 2015 (Newpress)
Milano, 20 dicembre 2016 - Il nodo è quasi sciolto. Il sindaco Giuseppe Sala stamattina farà un ultimo approfondimento con il suo legale sull’inchiesta giudiziaria che riguarda gli appalti della Piastra Expo per la quale è stato indagato dalla Procura generale e già oggi potrebbe annunciare il suo rientro a tutti gli effetti a Palazzo Marino. A meno di sorprese dell’ultima ora, Sala dovrebbe riferire domani pomeriggio al Consiglio comunale le motivazioni della sua "assenza temporanea" e, soprattutto, quelle del suo rientro in carica. Se andasse a finire così, l’"assenza temporanea" del primo cittadino perché indagato per falso materiale e ideologico per il caso Piastra sarebbe durata dall’annuncio del passo indietro di giovedì sera, quando Sala ha saputo di essere iscritto nel registro degli indagati, a oggi o, al massimo, domani. Cinque giorni.
Il condizionale, però, resta d’obbligo. Alcuni fedelissimi del sindaco, infatti, ieri sera ripetevano che "non ci sono ancora gli elementi sufficienti per prendere una decisione". Ma aggiungevano anche che l’analisi della situazione giudiziaria era stata completata al 90 per cento. Non solo. A quanto si apprende, l’avvocato del sindaco, Salvatore Scuto, avrebbe già depositato una richiesta ai sensi dell’articolo 335 del codice di procedura penale per ottenere il rilascio del certificato delle iscrizioni nel registro delle notizie di reato di Sala. Il timore del sindaco, infatti, è quello di essere coinvolto in altre inchieste giudiziarie, a parte quella sulla Piastra di Expo. La richiesta ex art. 335 del c.p.p. dovrebbe chiarire il dubbio. È probabile che il rinvio a oggi della decisione finale del sindaco sia motivata proprio dall’attesa delle risposte del certificato richiesto. Scuto, inoltre, ieri mattina ha incontrato il procuratore generale Roberto Alfonso e il suo sostituto Felice Isnardi. Ma a breve non risulta fissato l’interrogatorio (chiesto da Sala) in Procura generale. Tant’è. Sala ieri ha fatto il punto della situazione con il legale, ma a casa sua sono entrati e usciti anche il capo di gabinetto del sindaco Mario Vanni, l’assessore al Bilancio Roberto Tasca e l’ex vicesindaco, ora consigliere di amministrazione di Arexpo Ada Lucia De Cesaris. Il nodo è quasi sciolto. Già nei giorni scorsi, peraltro, in molti, con toni diversi, hanno chiesto a Sala di rientrare subito a Palazzo Marino. Sì, perché un indagato è innocente fino a prova contraria. Questo concetto è stato espresso dal presidente del Comitato per la legalità e la trasparenza del Comune Gherardo Colombo e ripetuto da oltre 135 sindaci di tutti le parti d’Italia. Ma anche l’opposizione di centrodestra, con Stefano Parisi e Matteo Salvini, ha chiesto a Sala di assumersi tutte le responsabilità proprie di un sindaco. Ci siamo quasi.