
"Una volta ero al supermercato, stavo pagando ma la tessera non funzionava. Non sapevo come fare. Finché altri clienti in coda hanno gridato: ‘Pago io per il signore!’, uno dopo l’altro. La stessa cosa mi è successa al panificio: mi mancavano 50 centesimi per comprare il pane e tanta gente si è offerta di aiutarmi. Alla Barona, dove ho abitato per anni, una cosa così non mi è mai capitata. In pieno centro è tutta un’altra storia". Giuseppe Soleti Ligorio, di 85 anni, invalido al 60% e originario di Ceglie Messapica (Brindisi), abita da 20 anni in una casa comunale di via Statuto. Ogni giorno esce per andare al bar a bere il caffè, con il suo "carrellino dell’ossigeno portatile", mentre sua moglie Veronica Cenusa, di 70, romena, fatica a spostarsi senza deambulatore. L’alloggio, un monolocale, è arredato con cura ma non certo con mobili di lusso, "ci arrangiamo come possiamo, viviamo di pensione e stiamo bene".
Lui, a Milano fin da quando era ragazzo, è stato tornitore meccanico, lei un’impiegata: "Non navighiamo nell’oro e siamo in balìa dei problemi di salute". Ma già affacciarsi e vedere "bellezza", così dice il signor Soleti, tira su il morale. L’85enne ama raggiungere il balcone del ballatoio e ammirare il verde del cortile condominiale incorniciato dai tetti che si allungano verso corso Garibaldi. "Rispetto a quando abitavo alla Barona – sorride – è un’altra vita". Sì, perché fino a 20 anni fa viveva in affitto nella periferia sud-ovest, dove ha conosciuto sua moglie ("siamo sposati dal 2013", dice con orgoglio), poi la sua domanda di casa popolare è stata accolta, con assegnazione di alloggio in via Statuto. "Non ci crede nessuno quando racconto, ma all’inizio ero dispiaciuto di dover lasciare i miei amici e di cambiare abitudini. Ora non tornerei indietro. Quando mi capita di andare a trovarli, per scherzare dico ‘voi siete troppo provinciali’, e ridiamo tutti". Il rapporto con i vicini "è ottimo. E vorrei tanto ringraziare Elena, la custode sociale, che si interessa di me e di chi ha bisogno. Posso chiamarla anche di sera: risponde sempre". Tra le persone che gli sono rimaste nel cuore, "una ragazza che lavora in un colorificio: ogni volta che passo di lì, vuole darmi un bacio. Mi fa tornare giovane".
M.V.