MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Giunta, Maran non eletto. Tre scenari per il rimpasto: tecnico, Barberis o Mazzei

Assessore fermo a 45mila preferenze: gli resta la speranza dell’opzione di Zan. Il capogruppo del Pd potrebbe occupare il ruolo di capo di gabinetto di Sala.

Giunta, Maran non eletto. Tre scenari per il rimpasto: tecnico, Barberis o Mazzei

Giunta, Maran non eletto. Tre scenari per il rimpasto: tecnico, Barberis o Mazzei

Non è detta l’ultima parola, ma il risultato di ieri delle elezioni europee colloca l’assessore comunale alla Casa Pierfrancesco Maran nella casella di "primo dei non eletti" del Partito democratico. Sì, perché nel collegio Nord-Ovest sono passati cinque candidati dem – Cecilia Strada (283.145 preferenze), Giorgio Gori (210.790), Alessandro Zan (85.307), Irene Tinagli (78.429) e Brando Benifei (64.443). Maran si è fermato a quota (45.185), precedendo Fabio Pizzul (42.514), che ieri mattina, a scrutinio non ancora concluso, era davanti all’assessore della Giunta Sala.

Dicevamo: non è detta l’ultima parola per Maran, perché Alessandro Zan è stato eletto sia nel collegio Nord-Ovest che in quello Nord-Est e dovrà optare per uno dei due. Se Zan dovesse optare per il Nord-Est, l’assessore milanese scalerebbe tra i candidati eletti del collegio Nord-Ovest. Ma alcune indiscrezioni del Pd raccontano che la scelta di Zan potrebbe essere opposta, cioè potrebbe optare per il collegio Nord-Ovest per far scattare l’elezione nel Nord-Est della prima dei non eletti, Annalisa Corrado (49.107 preferenze), vicina alla segretaria del Pd Elly Schlein. In mattinata sembrava che nel collegio Nord-Ovest potesse scattare, con i resti, un sesto eletto del Pd, ma quello scranno in più dovrebbe scattare nel collegio Sud. In serata, poi, è emerso che nel collegio Nord-Est potrebbe scattare un quinto eletto Pd, la Corrado, appunto, e quindi a quel punto Zan potrebbe decidere di favorire l’ingresso di Maran nell’Europarlamento. Maran, che, in ogni caso, ieri con un post sui suoi canali social ha ringraziato chi ha scritto il suo nome sulla scheda ("sono il più votato nella mia città, Milano, dopo la capolista Cecilia Strada" con 22.890 preferenze) e ha concluso così: "Sono arrivato sesto in una lista molto bella e competitiva che ha contribuito alla crescita del Pd in Lombardia, un risultato che sarà fondamentale per tutte le prossime sfide da affrontare".

Non eletto o ripescato all’ultimo, il futuro di Maran è fuori dalla Giunta comunale. Il sindaco Giuseppe Sala l’ha già fatto capire in un paio di occasioni che la strada sua e quella dell’assessore alla Casa si sarebbero separate in ogni caso. Martedì scorso, durante una manifestazione a sostegno della candidatura di Maran, il primo cittadino ha sottolineato che in caso di mancata elezione a Bruxelles, "Maran farebbe fatica a ricominciare con uguale motivazione nello stesso ruolo". Niente paracadute, dunque. E via al rimpasto di Giunta. Un rimpastino, probabilmente. Sala potrebbe decidere di sostituire Maran nell’assessorato alla Casa, rimescolare qualche delega e chiudere lì il tagliando per il suo esecutivo.

Chi sceglierà il sindaco al posto di Maran? Non sembra esserci ancora una risposta definitiva. Ma da Palazzo Marino trapelano alcuni scenari. Il primo riguarda l’ingresso in Giunta di un tecnico, un esperto di questioni relative alla casa, uno dei temi-chiave per la Milano del futuro. Il secondo scenario rilancia l’ipotesi più politicamente scontata: esce il dem Maran, entra il dem – attualmente capogruppo in Consiglio comunale – Filippo Barberis. Ma il sindaco, alcuni mesi fa, disse pubblicamente che non si sarebbe basato sul Manuale Cencelli per il rimpasto post-Europee. Nessun automatismo. Non a caso, in caso di mancato ingresso in Giunta, per Barberis si parla di un’altra posizione, quella di capo di gabinetto del sindaco Sala, ruolo che fino a qualche mese fa era occupato da Mario Vanni e, dopo il suo addio per andare a lavorare in un’azienda privata, è stato tenuto ad interim dal city manager Christan Malangone. Barberis, però, per diventare il braccio destro del primo cittadino dovrebbe lasciare il Consiglio comunale. Se così fosse, come capogruppo del Pd potrebbe sostituirlo Bruno Ceccarelli o Beatrice Uguccioni. C’è anche un terzo scenario per il rimpasto, il più radicale: la promozione del consigliere comunale Marco Mazzei (lista Sala) ad assessore con delega alla Mobilità, con spostamento di Arianna Censi alla Casa.