NICOLA PALMA
Cronaca

Giulia Tramontano, la foto appena prima di morire: abbraccio con l’altra donna di Impagnatiello

L’incontro fra le due immortalato da una telecamera in via Manzoni: le immagini agli atti dell’inchiesta sull’omicidio della giovane incinta

A sinistra: l'incontro fra Giulia Tramontano e l'altra donna di Alessandro Impagnatiello

A sinistra: l'incontro fra Giulia Tramontano e l'altra donna di Alessandro Impagnatiello

Milano, 3 settembre 2023 –  La scoperta della gravidanza a fine novembre e i dubbi di Impagnatiello. Le ricerche sul web per procurarsi prima il cloroformio e poi il topicida, a partire da tre mesi prima dell'omicidio. Il confronto tra la compagna e l'amante e l'assassinio nell'appartamento di Senago. I depistaggi e i tentativi di bruciare il corpo, fino a disfarsene nell'intercapedine che divide due file di box, a 700 metri da casa.

Ecco i risultati dell'indagine dei carabinieri della Omicidi del Nucleo investigativo di via Moscova sull’omicidio di Giulia Tramontano, che negli ultimi giorni hanno tirato le somme di un lavoro lungo e certosino. Per mettere in fila quello che è successo dalla fine del 2022 in avanti, forse è utile fissare le date della vicenda. Fin dall'inizio.

La gravidanza

A fine novembre 2022, Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello scoprono di aspettare un bambino. A dicembre, stando a quanto risulta dalle indagini, la coppia prende la decisione di interrompere la gravidanza. Il motivo? Il barman dice di non sentirsi pronto, anche se qualche giorno dopo è pronto lui a dire alla compagna di andare avanti con la gestazione.

Le ricerche sul telefono

Tuttavia, Impagnatiello inizia a fare ricerche sul web che, col senno di poi, fanno trasparire la sua intenzione di fare del male alla compagna, forse con l'obiettivo di provocarne l'aborto.

In una data imprecisata, cerca la stringa "ammoniaca feto". Il 9 dicembre, Giulia si lamenta dell'acqua che sa di ammoniaca. Tre giorni dopo, Impagnatiello cerca "veleno per topi". E arriviamo al 14 dicembre: la donna inizia a lamentare dolori allo stomaco, che continueranno per i cinque giorni successivi.

Il 7 gennaio 2023, Impagnatiello visualizza la pagina "quanto veleno per topi necessario per uccidere una persona".

Negli stessi giorni, il barman dell'Armani hotel confessa a Giulia di averla tradita. Lei prende subito le distanze dal compagno infedele e inizia a riconsiderare l'ipotesi di interrompere la gravidanza, anche se ormai è fuori dai termini.

Il piano diabolico in aeroporto

Il 5 febbraio, Giulia rientra a Senago dopo aver trascorso alcuni giorni a casa dei genitori. Ad attenderla in aeroporto c'è Impagnatiello, che però negli stessi minuti inizia a fare ricerche sul cloroformio e sui suoi effetti. Undici giorni dopo, acquista la sostanza sul sito Lestlab, creando un account falso col nome inventato di Andrea Valdi; nelle stesse ore, salva sulle note del telefono l'email e la password per l'account andreavaldi@virgilio.it.

Il 19 febbraio, sollecita la spedizione del cloroformio, che il 6 marzo andrà a ritirare lui stesso in un deposito della Gls.

I sintomi di Giulia

Il 21 marzo, la ventinovenne cerca sul web "rimedi bruciore di stomaco". Due mesi dopo, il 20 maggio, si lamenta con un'amica di aver dormito male e di sentirsi come "drogata".

Il 27 maggio, viene a sapere da A.C., una collega del compagno, della doppia vita di Impagnatiello.

Le due decidono di vedersi in via Manzoni: Giulia chiede pure al barman di partecipare al redde rationem, ma lui con una scusa esce prima e torna a casa a Senago. La ventinovenne, al settimo mese di gravidanza, racconta tutto alla madre di Impagnatiello e al suo compagno: saranno proprio i futuri suoceri ad accompagnarla alla fermata Comasina del metrò e ad andarla a riprendere a incontro concluso. Giulia e A. si vedono e trascorrono circa mezz'ora insieme a parlare dell'inganno in cui entrambe sono cadute: una telecamera immortala il loro abbraccio sul marciapiedi.

Di ritorno a casa, Giulia scrive a Impagnatiello "Fatti trovare", lo accusa di averla tradita e gli dice che la loro storia è finita. Nel frattempo, accerteranno i militari di via Moscova, il barman sta già cercando sul web la stringa "ceramica bruciata vasca".

L'omicidio

Giulia rientra a casa poco prima delle 19: Impagnatiello è lì ad aspettarla. Una vicina sente litigare i due per qualche minuto. Poi il silenzio. Il barman uccide la compagna, colpendola almeno trentasette volte con un coltello da cucina; poi tenta di dar fuoco al corpo nella vasca da bagno del loro appartamento.

Alle 23.29, A., preoccupata per le sorti di Giulia, videochiama Impagnatiello: forse a quell'ora il corpo è già nel box.

Nel corso della notte, Impagnatiello si reca a casa dell'amante, che però, impaurita, non lo lascia entrare. La sera del 28 maggio, il barman, accompagnato dalla madre, si reca alla caserma di Senago per presentare denuncia di scomparsa: ai carabinieri, che glielo chiedono espressamente, dice di non avere un box; e scrive a un familiare di non parlare del garage agli investigatori, perché teme che ci trovino all'interno una mini-serra artigianale per la coltivazione della marijuana.

I militari ispezionano già quella sera l'abitazione della coppia e la cantina, non sapendo dell'esistenza del box. Il 29 maggio, l'assassino sposta il cadavere dal box alla cantina, dopo aver cercato per la seconda volta di dargli fuoco.

Il 30 maggio, Impagnatiello preleva il corpo dalla cantina e lo rimette nel box, per poi nasconderlo nel bagagliaio dell'auto alle 11.40: quell'orario indica l'ultima volta in cui la macchina è uscita dal box.

Alle 2.38 del 31 maggio, Impagnatiello si reca con la sua auto in via Monte Rosa e si disfa del cadavere di Giulia, rientrando a casa alle 2.44. La mattina seguente, uscito di casa in macchina, si reca negli uffici del Nucleo investigativo di Milano: inizia in quel momento la giornata che si concluderà diverse ore dopo, poco dopo l'una, con la confessione del killer e il ritrovamento del cadavere.