Giovanni Comisso e i vini di Montello

Emanuele

Bottiroli

oste ci offre un vino rosso denso e saporito di un’annata che aveva fatto lentamente appassire i grappoli: sembra un’anticipazione dei vini rossi che si produrranno in questa calda annata e invece è la descrizione che diede dei vini del Montello lo scrittore trevigiano Giovanni Comisso in un articolo uscito sulla Gazzetta del Popolo il 25 luglio 1964. A cinquantotto anni esatti da quella data, il Consorzio Vini del Montello e l’associazione Amici di Giovanni Comisso, promotrice da 41 anni del Premio letterario intitolato all’autore, hanno rinnovato il legame che unisce lo scrittore al Montello, ai Colli Asolani e ai vini rossi di quei luoghi attraverso la sottoscrizione di un accordo di collaborazione che ha lo scopo di riscoprire le pagine che l’autore trevigiano dedicò al territorio di produzione della Docg Montello e della Doc Montello Asolo. Il tutto coronato da una campagna social che sarà articolata nei prossimi mesi e da un inedito evento programmato a Treviso il prossimo 16 ottobre. "Giovanni Comisso – spiega Ugo Zamperoni, presidente del Consorzio Vini del Montello – ha raccontato la bellezza del Montello, il suo vino e la sua gente. Nelle due denominazioni della zona si producono vini dal passato glorioso e dal grande futuro, figli sia di uve bordolesi come il Merlot e i Cabernet, che vi si sono acclimatate sin dalla metà dell’Ottocento, sia di una rara uva autoctona, la Recantina. Si tratta di vini che esprimono un considerevole potenziale in termini di diversificazione produttiva e di promozione delle nostre biodiversità, aprendo la strada a interessanti prospettive enoturistiche. La collaborazione con l’Associazione che onora la memoria e l’opera di Giovanni Comisso ha lo scopo di promuovere congiuntamente la conoscenza dei nostri vini rossi e dello scrittore, veri e propri ambasciatori di queste terre".

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