Assago (Milano) – "C'è stato un momento in cui ho dovuto mantenere lo sguardo dritto sui fiori, mentre camminavo all'inferno. Ho dovuto regalare un sorriso alle persone che mi stavano vicine, anche quando il dolore fisico era insopportabile”. Queste le parole del maestro Giovanni Allevi, dal palco del Forum di Assago (Milano), in occasione di Happiness on tour - Storie di felicità, evento gratuito organizzato dalla Fondazione Felicità in occasione della Giornata mondiale della felicità.
Allevi, che sta combattendo da due anni contro un mieloma multiplo, ha parlato del suo percorso a seimila studenti delle superiori lombardi, spiegando loro le fasi della sua battaglia al cancro dal punto di vista del paziente. “La mia vita era concerti in giro per il mondo, conferenze stampa, incontri, fino a due anni fa - ha raccontato il maestro, che era tornato in pubblico in occasione dell'ultimo festival di Sanremo - quando è arrivata una brutta malattia e tutto è cambiato. Dopo che è accaduto tutto questo, c'è stato un giorno nella mia vita in cui io sono stato immensamente felice - ha aggiunto - ma prima bisogna fare un viaggio nell'inferno".
Allevi ha anche parlato dell'inizio della guarigione. Il maestro ha individuato il momento in cui è stato “immensamente felice”. “Un giorno un medico è entrato nella mia stanza e mi ha detto: 'Maestro hai 13 globuli bianchi’ - ha raccontato - la bilancia, che fino a quel momento pendeva verso la mia morte, iniziava a pendere di nuovo verso la vita”. In quel momento, ha proseguito, “ragazzi, sono stato investito da una felicità allo stato puro, un treno di felicità mi era venuto addosso”. Perché? “Perché avevo ottenuto dei risultati professionali? Perché avevo venduto dei dischi? - ha detto - Perché erano aumentati i follower? No, perché ero semplicemente vivo”