"Giovani che volevano vivere trattati come bestie"

Pietre d’inciampo per non dimenticare le vittime dell’Olocausto: la cerimonia col sindaco, Anpi e studenti del Mattei

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Nove deportati, nove storie drammatiche e nove luoghi per non dimenticare. In occasione della Giornata della Memoria il sindaco di Rho, Andrea Orlandi, accompagnato dai rappresentanti dell’Anpi, dagli alunni della classe quinta della scuola primaria Deledda e dagli studenti dell’istituto tecnico Mattei, ha reso omaggio ai deportati rhodensi ricordati dalle Pietre d’inciampo: Carlo e Mario Martini in via Porta Ronca 2, Giovanni Barlocchi e Gaetano Bellinzoni in via Matteotti, Ambrogio Farina in via Marconi, Angelo Moroni e Mario Quadroni in via San Carlo, Pietro Meloni via Tazzoli e Giuseppe Cecchetti via Molino Prepositurale. Il presidente della delegazione A.N.P.I. di Rho, Mario Anzani, ha esortato i giovani studenti a fermarsi, quando passeranno per le strade della città, per riflettere davanti a queste piccole mattonelle che riportano incise le date di nascita, di deportazione e di morte. Erano giovani che avevano solo voglia di vivere - ha detto -. Sono finiti in campi in cui sono stati trattati come bestie e non hanno fatto più ritorno. Dobbiamo ricordare e passare il testimone". Su ogni pietra sono stati deposti dei fiori per esortare i passanti a guardare e riflettere. Ro.Ramp.

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