
A sinistra, gli assessori Marco Granelli (Sicurezza) ed Elena Grandi (Verde)
Milano, 5 gennaio 2023 - Dove un tempo c’erano gli animali dello zoo cittadino, fino a pochi giorni fa vivevano dei senzatetto che cercavano rifugio dalla pioggia e dal freddo. Parliamo delle grotte all’interno dei Giardini Montanelli di via Palestro, dove dal 1923 al 1992 c’era il parco zoologico cittadino. I più giovani non lo possono ricordare, ma i milanesi con qualche anno in più sulle spalle probabilmente l’hanno visitato e lì hanno visto il placido leone, l’enorme ippopotamo, il macaco Giovanni che si girava quando una bambino lo chiamava per nome, il puledrino che si poteva cavalcare, i cobra e i pitoni conservati in un rettilario, le anatre che nuotavano nel laghetto che esiste ancora, le zebre e l’elefante chiamato Bombay che, con dei grossi occhialoni scenografici addosso, era capace di suonare un organetto e di pescare dei grossi cubi numerati indicati dall’addestratore. Era lui la principale attrazione per i bambini che arrivavano alla zoo milanese, a cui si accedeva da via Manin.
Da zoo a rifugio abusivo
Ricordi di un passato lontano ormai trenta e più anni. L’attualità cittadina racconta tutt’altro. Le grotte dello zoo, infatti, da tempo erano un luogo di rifugio abusivo per disperati ed extracomunitari. Una situazione segnalata a più riprese al Comune dai frequentatori dei Giardini Montanelli. Un problema che è stato appena risolto dall’amministrazione. A renderlo noto, con un post su Facebook con tanto di foto, è l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, che scrive: "Dopo tre giorni di interventi si concludono oggi (ieri per chi legge, ndr ) le attività di sistemazione e messa in sicurezza ai Giardini Montanelli, che hanno riguardato in particolare le grotte all’interno del parco, quelle dell’antico giardino zoologico".
Le numerose segnalazioni
Granelli definisce l’intervento del Comune "un’attività necessaria, a partire dalle tante segnalazioni pervenute da cittadine e cittadini, per prevenire l’utilizzo improprio, non dignitoso, e anche pericoloso in ragione dei possibili fuochi e abbandoni di rifiuti. Le persone che li vivevano sono state informate sul sistema di accoglienze del Comune di Milano e contattate personalmente dagli operatori del Welfare. Questo è il nostro modo di agire per la dignità delle persone, e le risposte ai bisogni e per la qualità e la fruibilità dei luoghi belli e storici come i giardini Montanelli".
L'intervento coordinato
L’assessore, infine, racconta che "l’intervento è stato coordinato dagli assessorati e dalle direzioni a Sicurezza, Verde e Welfare e in collaborazione con il Municipio 1 che aveva segnalato il problema. Voglio ringraziare la Polizia locale, intervenuta insieme ai Servizi Sociali, Direzione Ambiente, Municipio 1, Amsa e Nuir, impegnati in un’operazione complessa, che vedrà ancora il lavoro del Nuir per migliorare e mettere in sicurezza questi luoghi e renderli più fruibili da tutti".