
Gianluca Oss Pinter
Milano, 3 novembre 2019 - Per anni è stato il faro dell'accoglienza milanese. Ha passato decine di notti nel mezzanino della Stazione Centrale, nel pieno dell'emergenza Siria. Poi si è spostato nell'hub di via Sammartini, che presidiava h24 dal suo camper parcheggiato davanti all'ingresso del centro per richiedenti asilo. Se n'è andato in silenzio ieri Gianluca Oss Pinter, 67 anni, pilastro della onlus Fondazione Progetto Arca e irrinunciabile braccio destro del presidente Alberto Sinigallia. Qualche mese fa era stato colpito da un ictus, ma dopo il periodo di riabilitazione al Niguarda era subito tornato in strada, spalla a spalla con i dimenticati, dov'è sempre stato negli ultimi vent'anni della sua esistenza.
Conosceva tutti i senzatetto della città, a ognuno di loro aveva dato una parola di conforto o una tazza di tè caldo nelle serate trascorse in giro per la città con gli altri volontari delle unità di strada. Aveva modi spicci, a volte scontrosi, e quando c'era da urlare non si tirava mai indietro. Generoso come pochi, era sempre pronto ad aiutare chi era in difficoltà. "Non ho la patente, mi accompagni a Porta Venezia, ci sono dei ragazzi eritrei in difficoltà", ci disse una sera di estate di qualche anno fa. E allora via con il furgone di Arca per andare in via Palazzi a prendere quei giovani impauriti. A viaggio concluso, la solita chiamata in piena notte a Sinigallia: "Alberto, a posto". Con tanti migranti passati da via Sammartini e poi ripartiti per altre mete era rimasto in contatto: "Sai, oggi mi ha chiamato quella ragazza che qualche mese fa era stata qua con la figlia di 3 anni. Ti ricordi? Mi ha scritto ieri dalla Germania: lei e la piccola stanno bene".