Milano, è morto Giacomo Bulleri: addio al simbolo della ristorazione italiana

Aveva 94 anni. Dalla sua Trattoria Da Giacomo sono passate celebrità come Callas, Kissinger e Versace. La città gli ha conferito l'Ambrogino d'Oro nel 2015

Giacomo Bulleri

Giacomo Bulleri

Milano, 7 settembre 2019 - Lutto nel mondo della grande ristorazione: è morto ieri a Milano, a 94 anni, Giacomo Bulleri, uomo simbolo della cucina italiana. Nel 1958 aveva aperto a Milano il suo primo ristorante, Trattoria Da Giacomo in via Donizetti, dove sono passate celebrità come la Callas, Kissinger, Versace, Mondadori, Montanelli, Letizia e Gianmarco Moratti. Nel 2017 il New York Times lo aveva definito «The man who cooked for Italy»

"Il mio regno è la cucina"

Nel 2015 l'Ambrogino d’oro, "un traguardo che mi ha dato Milano, la città che mi ha adottato" - ha detto in una intervista a Il Giorno - "Ma anch’io ho dato". Otto locali: tre ristoranti, un bar, una pasticceria, una rosticceria e una tabaccheria. Più il locale più recente a Pietrasanta in Toscana. L’impero costruito partendo dalla gavetta: "Il segreto è ciò che accomuna tutto il gruppo, l’impegno da parte sia della famiglia che dei collaboratori e il rispetto per il cliente".

L'INTERVISTA Milano, dal lavoro di lavapiatti all'impero dei ristoranti: la vita di Giacomo Bulleri

La filosofia

Nato a Collodi in Toscana nel 1925, Bulleri si era trasferito giovanissimo a Torino, dove aveva lavorato "a bottega" per carpire i segreti della cucina italiana. Nel 1958 a Milano l'apertura del primo ristorante, Trattoria Da Giacomo, in cui prese forma la visione filosofica di un'arte culinaria che, basandosi sulla tradizione italiana, si arricchisce di spunti ogni volta diversi, avendo sempre come fulcro essenziale la qualità della materia prima. L'incontro con l'architetto Mongiardino, avvenuto in quegli anni, segnò una svolta per un nuovo slancio creativo nella filosofia di Giacomo, unendo la visione della cucina alla cura dell'estetica del luogo che l'accoglie. È del 2009 il connubio tra la figlia di Giacomo, Tiziana (nella foto a destra insieme al padre in occcasione della presentazione del libro "Ricette di vita"), e il genero Marco Monti con lo Studio Peregalli, che portò all'apertura di altri ristoranti, dove Giacomo è sempre stato presente.

Il successo internazionale
Una foto dello chef Giacomo Bulleri insieme alla figlia Tiziana (Ansa)
Una foto dello chef Giacomo Bulleri insieme alla figlia Tiziana (Ansa)

Non era raro incontrarlo - ricordano oggi - intento a scambiare battute con Franca Sozzani, Mike Bongiorno, Michelle Obama, Woody Allen, Maradona, Morgan Freeman, Mick Jagger, Madonna, Rania di Giordania diventati ormai amici. Il carattere di Giacomo e la sua passione per la cucina, con una attenzione per ogni particolare, che lo portava a redarguire anche negli ultimi tempi i cuochi dei suoi locali, ha portato la sua filosofia a espandersi anche nella sua Toscana, con l'apertura, l'anno scorso, di un locale a Pietrasanta. La sua filosofia è stata consacrata da Elisabetta Sgarbi nel 2013 nel libro "Ricette di vita" e premiata con l'Ambrogino d'oro e l'insegna di Negozio Storico della Regione Lombardia.

L'ultimo saluto

La camera ardente sarà aperta presso la casa funeraria di Piazza Mistral 9 a Milano, domani dalle 9 alle 18 e lunedì mattina dalle 9 alle 12. I funerali avranno luogo lunedì 9 settembre alle 14.45 nella Chiesa di Santa Maria della Passione in via Conservatorio a Milano. 

 

 

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