"La spesa dei fondi Pnrr va a rilento e la prima criticità riguarda le risorse non utilizzate. Alla Regione Lombardia abbiamo chiesto che nella Conferenza Stato-Regioni si ottenga la possibilità di poter disporre dei soldi non spesi". È l’appello lanciato dall’Alleanza della Cooperazione Lombarda, sistema che riunisce Confcooperative, Legacoop e Agci, sigle a cui aderiscono 3.458 cooperative, per un volume d’affari pari a 14 miliardi di euro e 153mila occupati nella regione. "Se le risorse non riescono ad essere gestite dai comuni da soli – spiega il presidente, Attilio Dadda – perché non investire in una logica sussidiaria, in una partnership pubblico-privato? Significa permettere a tutti i soggetti locali, tra cui anche le cooperative e gli enti del terzo settore, di partecipare attivamente alla pianificazione e all’attuazione degli investimenti, con un solo obiettivo: puntare su progetti, pochi e di qualità, che abbiano una forte ricaduta sullo sviluppo sostenibile delle comunità, ma anche su chi fa impresa. Tra questi ad esempio le Cer, la sanità di prossimità". Ma c’è un’altra incognita sul tavolo. "È necessario garantire che gli investimenti strutturali di oggi siano accompagnati da una capacità di spesa nel futuro in grado di garantirne il funzionamento – chiariscono i copresidenti Massimo Minelli e Cinzia Sirtoli – altrimenti sarà un harakiri. Se potessimo sperimentare in Lombardia una gestione autonoma a partire dai fondi Pnrr non spesi, sarebbe un’occasione vera".
A.G.