Milano, la banda dei ghisa al Pride. Prima sì, poi il dietrofront

Vigili-musicisti convocati per il corteo di domani, ma ieri la retromarcia La Lega contro la manifestazione Lgbt. La Regione manda il grillino Violi

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Milano, 1 luglio 2022 - ​ La banda musicale della Polizia locale domani avrebbe dovuto suonare per la prima volta durante il Gay Pride, l’ormai tradizione manifestazione dedicata all’orgoglio del popolo Lgbtq+ in programma domani pomeriggio. La decisione era già stata comunicata ai responsabili della banda, ma ieri pomeriggio Polizia locale e Comune hanno deciso di innestare la retromarcia. Convocazione e disdetta in un giorno. Una scelta per evitare polemiche? Molto probabile. Da Palazzo Marino, in ogni caso, si limitano a dire che la banda musicale dei “ghisa’’ non sarà presente al Pride. Punto.

La notizia dell’esordio dei musicisti-vigili urbani alla manifestazione dell’orgoglio omosessuale era sembrata certa fino a metà pomeriggio di ieri. Tanto che una parte dei ghisa, in particolare il Sulpm guidato da Daniele Vincini, era già sul piede di guerra: "Noi abbiamo sempre chiesto che la banda della Polizia locale sia presente alle manifestazioni istituzionali, ad esempio alla Festa della Repubblica del 2 giugno e al corteo del 25 Aprile. Per noi è inopportuno che la banda suoni durante il Gay Pride, che non è una manifestazione istituzionale. Giudichiamo un errore la sovraesposizione dei vigili urbani musicisti a un evento del genere". Una polemica in piena regola. Nelle ore successive, però, è successo qualcosa di diverso: i vertici della Polizia locale e del Comune hanno deciso per il dietrofront. La scelta finale è stata comunicata ai responsabili della banda, che domani comunque sarebbe stata in organico ridotto a causa delle assenze degli agenti in vacanza in questi giorni. Niente Gay Pride. "Siamo contenti che la banda non sia strumentalizzata con la partecipazione alla manifestazione", chiosa Vincini.

Caso ghisa a parte, la polemica sul corteo che partirà alle 15 da piazza Duca d’Aosta e si concluderà intorno alle 18 all’Arco della Pace non sono comunque mancate. Il commissario milanese della Lega (e assessore regionale) Stefano Bolognini e la consigliera comunale dei lumbard Deborah Giovanati vanno all’attacco: "Ormai non è più una novità. Ogni anno il Gay Pride è la manifestazione politicizzata di una sola, minoritaria, parte della comunità omosessuale. Di quella parte che tollera la ridicolizzazione dei simboli religiosi. Di chi ha cercato di introdurre nel nostro sistema un grave reato di opinione con il ddl Zan". Dopo le polemiche dei giorni scorsi sul patrocinio negato, infine, la Regione ha deciso che a rappresentare il Pirellone al Gay Pride sarà il consigliere regionale del M5S, nonché segretario dell’ufficio di presidenza, Dario Violi. Ultima nota: oggi alle 17 i giardini di piazza Sei Febbraio saranno dedicati ad Harvey Milk, attivista Lgbt.

 

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