La folle notte del gallerista d’arte, fermato all’alba contromano sulla Bentley: “Ho tanti soldi, non potete farmi nulla”

L’andatura pericolosa tra via Galilei e viale Monte Santo, l’allarme dei passanti e la frenata davanti al tram. Il rifiuto di sottoporsi ai test per alcol e droga. Ai carabinieri: “Siete dipendenti dello Stato, quindi miei”

Le Bentley sono auto britanniche molto costose, da almeno 200mila euro

Le Bentley sono auto britanniche molto costose, da almeno 200mila euro

“Sono una brava persona, portatemi a casa... sono un personaggio famoso, sono un famoso critico d’arte, proprietario di una famosa galleria d’arte". Ore 5.40 di venerdì scorso, siamo in piazza Principessa Clotilde, davanti all’ingresso del Fatebenefratelli. Un equipaggio del Radiomobile sta controllando un uomo. All’improvviso, si avvicinano alcuni tassisti: segnalano il pericoloso passaggio a zigzag di una Bentley color argento, con targa inglese e guida a destra, guidata da un uomo a loro dire "in evidente stato di ebbrezza".

I carabinieri non devono cercare a lungo: la fuoriserie viene intercetta in via Galilei, percorsa con repentini cambi di direzione e di velocità; il conducente suona il clacson senza motivo, inseguito da alcuni passanti. A quel punto, i militari accendono sirena e lampeggiante e intimano l’alt col microfono, ma l’altro non vuole saperne di fermarsi. La corsa si ferma in viale Montesanto, quando la Bentley, contromano sui binari, si ritrova davanti un tram.

L’uomo, con gli occhi lucidi e la voce impastata, pronuncia poche parole: "Sono un famoso critico d’arte", come in effetti risulta dalla biografia del quarantaquattrenne, titolare di una nota galleria nel lussuoso quartiere Mayfair a Londra che vanta in catalogo capolavori di De Chirico, Hirst e Pomodoro. Gli investigatori dell’Arma gli chiedono i documenti, ma lui non li trova: confonde date e luoghi di nascita (è nato in Francia e risiede in zona Porta Venezia), non ricorda se la patente l’abbia conseguita in Russia o altrove. A quel punto, i carabinieri gli chiedono di sottoporsi alle prove preliminari per verificare l’assunzione di alcol o droghe, ma l’uomo si rifiuta categoricamente: "Sono una brava persona, non bevo e non mi drogo, mi scuso con voi ma non faccio nessun test. Io sto bene, voglio solo andare a dormire, riaccompagnatemi a casa: siete dipendenti dello Stato e quindi miei dipendenti, portatemi a casa".

Finita? No, perché il quarantaquattrenne, che sostiene di aver trascorso la serata nella sala privata di un cinque stelle a Palestro, accusa prima i carabinieri di avergli sottratto i documenti, salvo poi raccontare di essere stato derubato mentre dormiva in macchina. La folle notte del gallerista termina in caserma: lì viene denunciato per due articoli del Codice della strada che puniscono rispettivamente chi si rifiuta di sottoporsi all’alcoltest con tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi di etanolo per litro di sangue "per manifesta sintomatologia" (a fronte di un limite massimo di 0,5) e chi si oppone alla verifica "dello stato della guida sotto l’influenza di sostanze psicotrope".

“Tanto io ho i soldi, sono cittadino inglese e non mi potete fare nulla... e ho i miei avvocati, tanti avvocati...", prosegue l’uomo, che all’alba viene trasportato in codice verde al pronto soccorso del Fatebenefratelli per "presunto abuso etilico". Alcune ore dopo, il quarantaquattrenne si ripresenta al corpo di guardia della caserma Montebello (a detta dei presenti ancora ubriaco e in stato confusionale) e riprende quello che aveva interrotto: sostiene di essere una persona onesta e preannuncia: "Ora vado dal mio legale e vi faccio vedere io...". Il secondo round gli costa pure una sanzione amministrativa per ubriachezza. Dalle banche dati delle forze dell’ordine emergono quattro segnalazioni per guida sotto l’effetto di alcol da Milano, Arcore, Seregno e Genova.

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