Milano – I vandali colpiscono ancora sfregiando il cuore di Milano: nuovo attacco in Galleria Vittorio Emanuele II, stavolta sulla cupola dell’Ottagono ammirata ogni giorno da decine di migliaia di turisti e milanesi. Basta alzare lo sguardo per vedere sui vetri le scritte lasciate con vernice spray: “tag”, firme, e scarabocchi incomprensibili, tutti neri. Si può ipotizzare che gli autori siano saliti in cima dopo essersi intrufolati indisturbati nell’edificio e che dalle passerelle sui tetti abbiano raggiunto la cupola per deturparla dall’alto. Le scritte, guardando i vetri dal basso, si vedono distintamente.

Così i vandali hanno infierito ancora. Ennesima scalata abusiva e secondo raid dopo quello dello scorso 7 agosto, quando le sagome di tre giovani vestiti di nero avevano imbrattato la striscia di muro sopra l’arco affacciata su piazza Duomo con bombolette spray verdi e azzurre, senza rispetto per il monumento che ha più di 150 anni di storia.
Scritte stilizzate e scarabocchi realizzati davanti agli sguardi indignati della gente che passeggiava in strada, alle 22.30 di sera. Dal “pubblico", i vandali avevano ricevuto fischi e urla di disapprovazione prima di sparire dopo aver lasciato sui muri lettere e numeri come “a”, “47” e il simbolo dell’euro, una stella a cinque punte e la parola “King“ seguita da un cuore, tutto rimosso il giorno dopo dal Comune. Gli autori sono rimasti ignoti (potrebbe esserci un legame con bande francesi). E quale sarà la mano che si nasconde dietro il nuovo attacco?
Da Palazzo Marino fanno sapere che le scritte immortalate sulla cupola dell'Ottagono "sono vecchie, sicuramente antecedenti all'attacco vandalico del 7 agosto. Da allora non ci sono più state incursioni illecite sui tetti". Gli imbrattamenti sulla cupola però, mai finiti sulle pagine di cronaca prima di oggi, non sono mai stati cancellati.
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