
di Massimiliano Mingoia
I bar e i ristoranti in Galleria Vittorio Emanuele resistono e rinnovano i contratti di affitto con il Comune. Attenzione, però: alcuni di loro restano chiusi per mancanza di clienti e i loro proprietari raccontano di incassi drammaticamente bassi nell’ultimo anno caratterizzato dalla crisi economica provocata dall’emergenza Covid.
Ripartiamo dall’inizio. Il settore Demanio di Palazzo Marino ieri mattina ha firmato i contratti di rinnovo con il ristorante La Locanda del Gatto Rosso e con il Bar Marino. Si tratta di due situazioni molto diverse tra loro. Tra amministrazione comunale e Locanda del Gatto Rosso, infatti, negli ultimi anni si è registrato un lungo contenzioso davanti al Tar e al Consiglio di Stato, contenzioso stravinto in tutti i gradi di giudizio dal ristorante, che si è guadagnato il diritto di restare nel Salotto dei milanesi a colpi di carte bollate. La vicenda si è conclusa formalmente ieri con la firma del contratto di rinnovo, anche se l’accordo tra le parti sul canone d’affitto annuale era stato raggiunto prima dell’emergenza coronavirus. In sintesi, La Locanda del Gatto Rosso pagherà un affitto di 445.720 euro all’anno per 240 metri quadrati e potrà restare in Galleria fino al 31 dicembre 2030. Tutto a posto? Non proprio. Paradossalmente, nel momento del rinnovo, il ristorante è chiuso da circa tre mesi perché nel Salotto passa pochissima gente e la sera, tra zona arancione e gialla, non si può lavorare se non con l’asporto. "Tengo chiuso per limitare i danni economici", spiega il proprietario del locale, Andrea Loiacono.
Il secondo rinnovo contrattuale avvenuto ieri, invece, riguarda il Bar Marino, nell’omonima via di fianco alla sede del Comune, un bar-tabacchi-ristorante che è bottega storica, può contare su 65 mq e dovrà pagare un affitto annuale di 108.225 euro fino al 4 giugno 2032. Il proprietario, Riccardo Cozzoli, racconta che nelle scorse settimane ha deciso di tenere il suo locale chiuso per qualche giorno e ora che ha riaperto guarda al futuro con spietato realismo: "Resistiamo aspettando tempi migliori, ma gli incassi giornalieri registrati in questo inizio di 2021 sono ancora troppo bassi. Speriamo che il Comune decida di sospendere e rateizzare anche il pagamento del canone d’affitto relativo al primo trimestre di quest’anno e si convinca che prevedere sconti sugli affitti in Galleria è indispensabile per non far chiudere altre attività commerciali". I numeri parlano di un meno 80% di incassi nel confronto tra 2019 e 2020, a fronte del 5% di ristori da parte dello Stato. Sempre sul fronte della ristorazione, intanto, è imminente il rinnovo del contratto dello storico Biffi e molto probabile anche quello del Salotto. Entrambi, però, come La Locanda del Gatto Rosso, sono chiusi da mesi. Stessa linea scelta anche dal ristorante Galleria, bottega storica, che il contratto l’ha già rinnovato nel periodo pre-Covid ma tiene le saracinesche abbassate da mesi per minimizzare i danni da deserto in centro. Strategie opposte per Savini e Cracco, che restano aperti, ma hanno pure il servizio di caffetteria per provare a far quadrare i conti.
Sul fronte dei soli bar, infine, la situazione va un po’ meglio, nel senso che il Camparino e l’Autogrill, che hanno le vetrine esposte tra la Galleria e Piazza Duomo, restano aperti.