Gallera s’era offeso, ma per la Procura è solo satira

"Mille auguri all’assessore, anche per la sensazionale scoperta di avere una testa". Con un certo sarcasmo il giornalista Marco Travaglio, direttore del Fatto, lo scorso agosto commentò l’incidente sportivo capitato in vacanza all’assessore lombardo Giulio Gallera (nella foto), che per quella battuta velenosa si offese e lo querelò per diffamazione. Ma il fascicolo ora va verso l’archiviazione. Responsabile del Welfare, volto diventato noto al pubblico per le dirette con cui dava conto del numero dei nuovi contagi nel periodo più duro della pandemia e per la mezza candidatura avanzata, proprio in quei momenti, alla carica di sindaco di Milano, Gallera è da tempo al centro llele polemiche che hanno riguardato i modi con cui la Lombardia ha affrontato l’emergenza sanitaria, quasi costantemente tra le regioni più colpite per numero di contagi e di morti. Nell’illusoria calma della piena estate scorsa, trovandosi qualche giorno in Liguria, Gallera diede lui stesso la notizia dell’incidente con un post su Facebook corredato da foto con espressione triste. "Le mie brevi vacanze - scrisse - si sono interrotte bruscamente: oggi durante una partita di paddle tra amici ho colpito violentemente la testa contro un’inferriata metallica".

Gallera rassicurò tutti sulle sue condizioni di salute. "Nessun problema neurologico, però mi hanno dovuto dare 30 punti per due profonde ferite al capo. Ora sono rientrato a Milano e rimarrò ricoverato un paio di giorni in osservazione. Speriamo che si rimarginino senza problemi e conseguenze".

E in quel modo Gallera offrì al giornalista su un vassoio d’argento l’occasione per una tagliente battuta sul cui gusto, ovviamente, ogni valutazione è ammessa. In Procura, ad ogni modo, ritengono che quella “cattiveria“ sia ricompresa nel diritto di satira.