Regione: un tecnico al posto di Gallera

Il rimpasto si farà: Bergamaschi, Vago e Zangrillo in lizza per l’assessorato alla Sanità. Lucchina consulente

L’assessore al Welfare Giulio Gallera

L’assessore al Welfare Giulio Gallera

Milano, 14 novembre 2020 - Il rimpasto di Giunta in Regione si farà perché lo vuole Matteo Salvini. Il sentire del leader della Lega è lo stesso di molti consiglieri regionali del Carroccio: a Palazzo Lombardia serve un cambio di passo. I due incontri tenutisi ieri in Regione - prima quello tra Salvini e i consiglieri leghisti e poi il vertice di maggioranza tra i partiti del centrodestra - hanno finito col rapprensentare l’inizio di un percorso che porterà al ridisegno dell’esecutivo lombardo. Secondo alcuni il rimpasto avverrà tra dicembre e gennaio, secondo altri prima di Natale, quindi tra poche settimane.

Per ora le certezze sono tre. La prima: venerdì Salvini, il governatore Attilio Fontana, gli assessori regionali e i consiglieri regionali della Lega si riuniranno in via Bellerio proprio per approfondire la strategia di rilancio della Regione, della sua azione e della sua squadra. La seconda certezza: ad essere sostituito non sarà solo Giulio Gallera, assessore forzista al Welfare. Traballa pericolosamente, e non da oggi, anche la posizione delle due assessore Silvia Piani (Famiglia e Pari opportunità) e Martina Cambiaghi (Sport e Giovani), entrambe leghiste, e di Lara Magoni (Turismo), di Fratelli d’Italia. In tutti i casi l’orientamento di Salvini è, là dove possibile, sostituire gli attuali assessori con personalità esterne, personalità con riconosciute competenze tecniche e di spessore. Un orientamento che vale soprattutto per l’assessorato alla Sanità: in lizza, secondo le indiscrezioni emerse ieri, ci sarebbero Walter Bergamaschi, direttore dell’ATS Milano e Città Metropolitana, ma anche Gianluca Vago, ex rettore dell’Università Statale di Milano e già consulente della Regione.

Più defilato Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele e medico di fiducia di Silvio Berlusconi, che, però, ha dalla sua una carta non da poco: la sua vicinanza a Forza Italia potrebbe convincere gli stessi forzisti ad accettarne la nomina ad assessore anche se non si tratta di un profilo organico al partito come è, invece, Gallera. Detto altrimenti: la linea del “largo alle personalità esterne“ solleverà inevitabilmente qualche screzio tra la Lega e i suoi alleati, desiderosi di non uscire dal rimpasto con meno potere di prima e Zangrillo potrebbe essere quell’ibrido tra politico e tecnico capace di mettere d’accordo Lega e Forza Italia. Terza certezza : Fontana, da buon presidente, non è per il rimpasto ma continua a difendere tutti i suoi assessori anche di fronte a Salvini. C’è quindi una divergenza sempre più netta tra due fronti interni alla Lega: Salvini e i consiglieri da un lato, Fontana dall’altro. Il governatore andrà avanti sulla via già riferita: la costituzione di un team di esperti che riduca il potere di Gallera e tra questi ci sarà , sebbene solo come consulent e, anche Carlo Lucchina, ex direttore generale della Sanità ai tempi di Roberto Formigoni. Ma ieri Salvini ha fatto chiaramente capire che la creazione di un cordone sanitario intorno a Gallera non gli basta: serve il rimpasto.

mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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