Furto nei magazzini comunali I telefoni rivenduti al mercato Incastrato impiegato infedele

Spariti da maggio 600 smartphone, tablet e pc portatili dall’ufficio Innovazione tecnologica. I colpi in serie e la merce piazzata anche online: indagati un dipendente e dieci acquirenti.

Furto nei magazzini comunali  I telefoni rivenduti al mercato  Incastrato impiegato infedele

Furto nei magazzini comunali I telefoni rivenduti al mercato Incastrato impiegato infedele

di Nicola Palma

I colpi sono andati in scena in più momenti, a partire da maggio secondo una prima ricostruzione. E con ogni probabilità sono state più persone ad appropriarsi di parte dello stock di dispositivi elettronici acquisiti dal Comune per consegnarli ai dipendenti in comodato d’uso. Per ora, i ghisa hanno identificato un impiegato infedele, che potrebbe essere accusato di peculato, e dieci persone che avrebbero comprato gli smartphone trafugati (a loro potrebbe essere contestato il reato di ricettazione o più probabilmente incauto acquisto), ma le indagini sono ancora in corso per cercare di recuperare la maggior quantità possibile di merce sparita nel nulla. L’inchiesta dell’Unità investigazioni e prevenzione di piazza Beccaria scatta nel giugno scorso, quando sono proprio i dirigenti di Palazzo Marino a denunciare la sparizione di 57 cellulari Samsung Galaxy modelli A20 e A40 ancora impacchettati e 8 tablet dai magazzini dell’ufficio Innovazione tecnologica e digitale.

Il sospetto immediato è che quello non sia stato l’unico raid, e di conseguenza gli agenti avviano un’interlocuzione con il fornitore (una delle più importanti aziende italiane di telecomunicazioni) per capire quanti dei 5mila tra cellulari, tablet e computer portatili siano già stati consegnati, per poi completare lo screening con i funzionari del Comune per avere dati precisi sui dispositivi effettivamente assegnati al personale. La differenza che ottengono equivale al numero degli apparecchi sottratti: poco meno di 590. Quella traccia viene sviluppata con l’analisi dei tabulati telefonici, che porta a una serie di perquisizioni nel Pavese e nell’hinterland milanese e al recupero di una ventina di telefoni: i dieci possessori avrebbero riferito di averli comprati nei mercati rionali, sui siti di e-commerce o semplicemente incontrando al bar chi ne aveva la disponibilità. Un dipendente dell’ufficio Innovazione tecnologica e digitale è stato denunciato, anche se c’è motivo di ritenere che pure altri abbiano approfittato della situazione per appropriarsi di quegli apparecchi e guadagnarci qualche centinaio di euro ripiazzandoli a prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato. Con tanto di confezione con istruzioni e accessori.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro