Milano – Valigie, trolley, vestiti, apparecchi elettronici e molto, molto altro. Il “tesoro“ era accumulato in un appartamento di via Arquà, zona via Padova: il bottino di furti messi a segno ai danni di viaggiatori, milanesi e turisti. Tutto sequestrato dalla polizia che ha sottoposto a fermo i tre giovani algerini lì presenti, tra cui un minorenne, con l’accusa di furto e ricettazione. I poliziotti hanno raggiunto il covo grazie alla denuncia di un italiano di 36 anni, l’ultima preda, che venerdì mattina ha denunciato alla Polaria di essere stato derubato di trolley e zainetto in un momento di distrazione mentre stava noleggiando un’auto all’aeroporto di Linate. Nel trolley c’era però un AirTag (un dispositivo che localizza gli oggetti, tramite app) che ha guidato gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura fino a via Arquà.
Alle 10.50, i poliziotti hanno notato tre ragazzi uscire da un appartamento. Alla vista delle divise, però, i tre sono tornati indietro in fretta. Mossa che ha insospettito ancora di più i poliziotti, che li hanno seguiti. Dentro l’alloggio c’erano il trolley e lo zainetto del trentaseienne, oltre a indumenti e oggetti di ingente valore. Dai controlli successivi, è emerso che fosse tutta refurtiva accumulata in altri quattro colpi messi a segno nell’arco di una settimana. Il primo risale a venerdì 29 novembre: vittima, una trentaquattrenne italiana alla quale è stata sottratta la borsa in via Dante, in pieno centro. Lo stesso giorno è stato sfilato uno zaino all’aeroporto di Linate a un italiano di 61 anni. Domenica 1° dicembre, nel mirino dei tre malviventi era finita invece un’americana di 31 anni, alleggerita di valigia (con AirTag), zaino e fotocamera alla stazione Centrale. Giovedì invece i tre sono tornati a Linate e hanno puntato un cinese di 48 anni portandogli via il trolley. La tecnica era sempre la stessa: uno dei tre distraeva la vittima mentre un secondo metteva a segno il furto e il terzo faceva da palo.
Al momento del fotosegnalamento tutti i tre giovani, sprovvisti di documenti, si sono dichiarati minorenni del 2008. Ma dagli esami in ospedale solo uno è risultato non avere ancora 18 anni, quindi è stato accompagnato al Beccaria. Gli altri due, invece, a San Vittore.