FEDERICA ZANIBONI
Cronaca

Furti, rapine e borseggi a Milano: i camerieri si trasformano in poliziotti e i locali spendono in security

I ristoratori del centro di Milano descrivono una situazione allarmante: “La città sta diventando pericolosa anche agli occhi degli stranieri”

Turisti in galleria

Turisti in galleria

Milano – Camerieri costretti a improvvisarsi “poliziotti” e spese extra per i servizi di security. È l’inquietante quadro del centro di Milano dipinto dai ristoratori della zona, sempre più allarmati per la sicurezza di clienti e dipendenti. In un contesto nel quale la rapina al ferrarista Carlos Sainz sembra essere soltanto la punta dell’iceberg. Chi lavora nel cuore della città si trova costantemente in lotta tra la necessità di proteggere i propri clienti e, al tempo stesso, quella di non angosciarli.

"La priorità è salvaguardare i loro beni – spiega Andrea Loiacono, titolare della Locanda del Gatto Rosso in via Ugo Foscolo –, ad esempio invitandoli ad appendere le borse all’interno o tramite un servizio di sicurezza nei plateatici esterni. Ma cerchiamo sempre di farlo con la massima delicatezza, perché uscire a mangiare deve essere un’esperienza positiva. Se calchiamo troppo la mano, rischia di diventare uno stress". Dello stesso avviso Luca Gatto, proprietario del ristorante Savini in Galleria: "Cerco sempre di far vivere ai clienti il pranzo in serenità. Ho messo la security nel week end, quando c’è un maggiore flusso, e i miei dipendenti sono preparati a gestire anche le situazioni più spiacevoli. Ovviamente questo ha avuto dei costi, ma credo che la consapevolezza di entrare in un locale presidiato possa dare dei benefici".

Prestare attenzione a rapine, furti e borseggi "è ormai un secondo lavoro" per i negozianti a pochi passi dal Duomo, al punto che "i camerieri stanno diventando vigili". Imparare a riconoscere chi ha cattive intenzioni è stato un passaggio naturale. "Capisco cosa vogliono fare anche solo vedendoli da lontano – assicura Gatto –. Di solito sono gruppetti di due o tre: puntano un cliente e iniziano a girargli intorno. Le vittime cambiano, le dinamiche sono le stesse".

La sparizione improvvisa di portafogli, catenine, orologi e cellulari sembra all’ordine del giorno ("spesso anche ai danni di colleghi") e la preoccupazione più grande è quella nei confronti dei turisti. "Milano sta diventando pericolosa anche agli occhi degli stranieri, che subiscono scippi di continuo – rincara la dose Loiacono –: sono pienamente consapevoli della situazione della città". Ma agli occhi di chi vive il centro quotidianamente e ad ogni ora, la situazione sembra peggiorata in particolare dopo l’emergenza Covid, arrivando ad essere "invivibile" e certo "sottovalutata". La richiesta è di "un presidio del territorio maggiore", sottolinea Savini. "La sensazione è che si stia sviluppando una sorta di “turismo di criminalità“ con persone che arrivano da fuori Milano o da altri Paesi, prendendo di mira luoghi affollati e di lusso. Dopo tanti anni per la prima volta vedo il centro meno sicuro".