Furti a Milano, ladri in casa a Pavia "Presto una nuova mappa dei reati"

Le denunce in Lombardia. L’esperto di Transcrime: con smart working e meno pendolari cambieranno i crimini

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di Luca Balzarotti

La città metropolitana di Milano prima per numero di denunce in Italia ogni 100mila abitanti (quasi 6mila). La provincia di Pavia seconda per furti in abitazione segnalati alle forze dell’ordine (387 ogni 100mila residenti). Cremona terza per omicidi da incidenti stradali (4,6). Mantova (174,8) e Brescia (144) ai vertici dei delitti informatici. L’indice di criminalità 2022 stilato come ogni anno dal Sole 24 Ore "fotografa una Lombardia stabile" rispetto al recente passato, commenta Marco Dugato (nella foto), ricercatore di Transcrime dal 2009 e docente di Metodi e tecniche per la ricerca criminologica nella facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. "Il 2021 (a cui si riferiscono i dati) è ancora condizionato da una coda di limitazioni dettate dal Covid – osserva Dugato, uno dei fondatori e amministratori di Crime&tech, spin-off di Università Cattolica del Sacro Cuore-Transcrime, centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale –. Non ci sono aumenti problematici a livello numerico nelle province lombarde: tuttavia, se alcuni cambiamenti di comportamenti e abitudini introdotti dalla pandemia diventeranno strutturali, possiamo ipotizzare cambiamenti nella geografia e nella tipologia dei reati nei prossimi anni".

Un esempio, lo smart working: "Furti e violenze contro la persona si concentrano là dove ci sono maggiori flussi e spostamenti: succede in tutte le grandi città – spiega il ricercatore della Cattolica –. Con il lavoro da casa questo dato potrebbe cambiare: riducendo il pendolarismo si elimina la condizione per poter commettere il reato".

Ad oggi invece "si conferma un dato preoccupante – riferisce Dugato, commentando la classifica sulla criminalità – in continuità col passato: il tasso di furti in abitazione nel Pavese. Si spiega in parte con le tipologie abitative e in parte con le caratteristiche della provincia: ci sono grandi strade di scorrimento dove bande organizzate riescono agevolmente a trasferirsi per realizzare 3-4 colpi e fuggire. Una modalità più difficile in città dove i furti sono più di natura opportunistica o in territori come Sondrio con una sola infrastruttura principale". Più difficile dare "una spiegazione territoriale" ai numeri dei delitti informatici che vedono Mantova e Brescia ai vertici nazionali per denunce e Sondrio decima per frodi online. "I reati via web non hanno un confine: bisognerà verificare nei prossimi anni. Se il fenomeno prosegue, allora si potrà spiegare anche con un livello di consapevolezza minore nei comportamenti online e una vulnerabilità più alta". Ci sono poi reati come le violenze sessuali "che risentono della maggiore propensione a denunciare" rispetto al passato "con una riduzione del sommerso". E altri che invece restano nel silenzio. Su tutti l’usura.

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