Fuorisalone sperimentale. I capelli diventano tessuto

Al centro socioculturale “Stecca 3“ che sorge all’Isola design district una riflessione sugli “scarti umani“ e su nuovi prototipi di spazi commerciali.

Fuorisalone sperimentale. I capelli diventano tessuto

Fuorisalone sperimentale. I capelli diventano tessuto

Il Fuorisalone è anche sperimentazione: di nuovi prodotti, di nuove economie o di nuovi stili di vita. Quello allestito al centro socioculturale Stecca 3, all’Isola Design District, parte da una riflessione sugli “scarti umani“ e sul prototipo di una nuova forma di negozio al dettaglio. In Europa ogni anno vengono buttati via 72 milioni di chili di capelli umani. Eppure, i capelli contengono cheratina, la stessa fibra proteica della lana, e possono essere lavorati in modo simile. Possono formare tessuti e filati, dando vita a nuove economie di valore. Visitatori e designer studieranno insieme una nuova catena circolare per i capelli umani, un prodotto di scarto a cui normalmente attribuiamo poco valore. Il New Store 2.0, un nuovo progetto di negozio al dettaglio, presenterà due nuove economie di valore: nella prima i clienti potranno usufruire di un taglio di capelli gratuito. Le loro ciocche di capelli verranno raccolte per essere usate dalla start-up olandese Human Material Loop, che produce filati sostenibili con tecniche innovative.

I clienti avranno poi l’opzione di unirsi all’artista sudcoreana Woo Jin Joo e ad altri visitatori per creare un esempio di tessuto fatto di capelli umani che esplori il potenziale di questo materiale e cerchi di superare i pregiudizi negativi o il senso di disgusto.

L’allestimento dello spazio è in linea con la ricerca: la merce in vendita può essere enormemente dispendiosa, ma può esserlo anche la progettazione degli spazi commerciali.

Il New Store 2.0 crea, quindi, un negozio che sia sostenibile quanto i prodotti che si scambiano e si sperimentano.

Per questo il Nieuwe Instituut ha collaborato con studi di progettazione spaziale e grafica che ricercano e utilizzano diverse forme di design circolare e sostenibile: il grafico Cengiz Mengüç, i designer di interni circolari OS_Studio & Jeroen Wand, i mobili sostenibili e modulari di Falsework, con il supporto della falegnameria locale BrichEco.

Spesso il consumo umano esaurisce le risorse naturali, produce rifiuti, causa inquinamento. Ecco allora un negozio che aiuta l’ambiente anziché danneggiarlo. Per mettere in pratica forme alternative di scambio, il Nieuwe Instituut ha pensato al un negozio temporaneo e sperimentale. Anche il ruolo dei visitatori di questo progetto muta: non più clienti passivi, i visitatori diventano fornitori delle materie prime e co-creatori dei prodotti finali.