Fuoco a 6 auto per vendetta "San Michele, salvami"

L’uomo ai domiciliari. Incastrato da una sua invocazione intercettata dai carabinieri

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di Francesca Grillo

Il violento rogo aveva gettato nel terrore un intero quartiere. La vicenda risale allo scorso 14 agosto, quando sei veicoli erano stati divorati dalle fiamme all’interno di una carrozzeria, situata sulla strada che attraversa Fizzonasco e collega Pieve a Rozzano. Meno di cinque mesi di indagini per i carabinieri della Compagnia di San Donato, guidati dal capitano Luca Ciravegna, hanno portato ieri all’arresto del responsabile, ai domiciliari. Si tratta di un 71enne italiano, residente nel pavese, legato da vincoli familiari con la vittima del violento rogo.

L’anziano è il compagno della suocera del carrozziere che vive a Rozzano e ha l’officina a Pieve. L’incendio il giorno prima di Ferragosto aveva impensierito gli abitanti. Il carrozziere, spaventato da quel terribile rogo, non ha pensato subito al 71enne, anzi, ancora sotto shock aveva raccontato ai militari di non avere la minima idea o ipotesi sul responsabile di quel pericoloso gesto. Ci hanno pensato i carabinieri a ricostruire ogni dettaglio e a fare luce sulla vicenda. Cosa era successo per scatenare nell’anziano quel desiderio di vendetta? Futili motivi.

I due avevano litigato qualche giorno prima, mentre si trovavano in vacanza, condividendo lo stesso appartamento in villeggiatura. I toni del 45enne di Rozzano non erano andati giù all’anziano: ha preso una tanica di benzina, è andato di notte nella carrozzeria della vittima a Pieve e ha cosparso tutti i veicoli prima di appiccare il fuoco. Il 71enne è stato incastrato grazie alle attività dei militari, alle intercettazioni e alla visione delle telecamere della zona. A inchiodarlo le sue stesse parole. La sua "autoconfessione" è stata intercettata dai carabinieri nel corso di un’invocazione ad alta voce rivolta ai santi per chiedere perdono per il gesto. "Dolcissimo San Michele Arcangelo - dice l’uomo nel suo monologo, riportato nell’ordinanza del gip di Milano Guido Salvini - ti prego aiutami in questo momento più di bisogno e perdona quello che ho fatto, che ho dato fuoco alle macchine. Fai che non mi arrestano e che non mi condannano". E rivolto a San Giuseppe: "Ti prego concedimi la grazia che ti sto per chiedere, fa che i carabinieri di Pieve Emanuele non mi arrestano per questo gesto sconsiderato che ho fatto, l’ho fatto solo per rabbia".

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