MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Morti solitari e in povertà. Il Comune nel 2023 ha pagato 163 funerali per "disinteresse" delle famiglie

Milano, i parenti firmano un modulo oppure non si presenta nessuno a seppellire la salma. In aumento i defunti indigenti: 45 cerimonie a spese di Palazzo Marino

Crescono le morti e i funerali "solitari"

Crescono le morti e i funerali "solitari"

Milano, 9 gennaio 2023 –  Sono funerali senza lacrime, quelli dei morti in estrema solitudine. Salme “di nessuno“ perché nessuno le piange né tantomeno si fa avanti per il funerale. Quanti sono, ogni anno, i morti senza famiglia? A Milano nel 2023 si è arrivati a quota 163, dati dell’Assessorato ai Servizi civici del Comune. Più di 13 al mese, uno ogni due giorni. Un numero leggermente inferiore ai due anni precedenti (172 nel 2022 e 174 nel 2021) e molto più basso rispetto all’anno nero del Covid, con 305 defunti abbandonati. Anziani, si può intuire, ma anche extracomunitari oppure “invisibili“, emarginati morti in qualche angolo di città. Alcuni senza documenti, come fantasmi. Sempre, persone completamente sole a Milano, senza reti di parentele o senza affetto.

In questo caso è il Comune a finanziare i servizi funebri di carattere essenziale: succede se la famiglia si disinteressa del defunto in maniera esplicita firmando una apposita dichiarazione oppure se entro 30 giorni nessuno si dà da fare per provvedere alla sepoltura.

Il funerale gratuito a spese del Comune viene concesso anche in caso di povertà, se la persona defunta era indigente e apparteneva a una famiglia bisognosa, che c’è ma non può farsi carico delle spese. Nello specifico, se il reddito annuo lordo è pari o inferiore a 23.554,67 euro. E per stranieri non residenti in Italia lo stato di bisogno deve essere attestato dal Consolato del Paese di appartenenza.

Il dato è leggermente in salita, se si considera il comparto economico: 45 sono stati i funerali a spese del Comune di Milano “causa indigenza“ nell’anno appena trascorso. Nel 2022 erano stati 43 e nei due anni precedenti il numero è stato identico: 30 nel 2021 e altrettanti nel 2020.

La forbice tra povertà e disinteresse si allarga soprattutto nell’anno della pandemia, perché, su un totale di 335 morti senza nessuno, la mancanza della famiglia, esplicita o per assenza, si è riscontrata 305 volte. Le morti in solitudine, stando alla cronaca, avvengono soprattutto nei periodi di vacanza. Lo scorso agosto, a Milano, i corpi di tre anziani erano stati trovati dopo giorni dal decesso: un uomo di 74 anni in via Sismondi, di cui si è interessata la custode del suo palazzo, non vedendolo, un altro di 77 in via Demonte, zona Niguarda, senza parenti, scoperto per l’odore che ha allarmato i vicini, e una pensionata di 83 anni morta sola, in casa, in largo Boccioni, a Vialba.

Ma il conforto ai funerali solitari può portarlo la poesia: all’estero, anime sensibili scrivono versi per sconosciuti che muoiono abbandonati. In Olanda e in Belgio sono nati progetti specifici come “The Lonely Funeral“ che unisce i poeti per scrivere testi personalizzati da leggere per l’ultimo saluto.