
Fuga di gas, esplosione e incendio Morto nel giorno del compleanno
di Nicola Palma
e Marianna Vazzana
MILANO
L’esplosione improvvisa, le fiamme, una persona in trappola tra le pareti roventi. È la tragedia andata in scena poco dopo le 23.30 di martedì nel condominio di quattro piani di via Nicola D’Apulia 7 in zona NoLo, tra piazza Morbegno e via Ferrante Aporti. Per l’uomo all’interno dell’alloggio al piano rialzato dove è divampato l’incendio non c’è stato nulla da fare: quando sono arrivati i soccorritori del 118, insieme ai vigili dei fuoco e ai carabinieri del Nucleo Radiomobile e della stazione Gorla Precotto, era già morto carbonizzato. Si chiamava Luciano Robiati e proprio quel giorno aveva compiuto 75 anni. Se n’è andato prima dello scoccare della mezzanotte, come a voler “congelare“ il compleanno. Un particolare che alimenta il mistero sull’origine dell’incendio, che è ancora da accertare: stando a quanto emerso, alla base ci sarebbe una perdita da una bombola di gas, ma è impossibile al momento stabilire se la scintilla sia da imputare a un incidente o a un atto volontario. Di sicuro, come confermano diversi vicini, in quel piccolo appartamento ex portineria non c’era l’allaccio alla rete del gas: "Luciano utilizzava le bombole per cucinare e scaldarsi". Sempre i vicini raccontano che l’uomo abitava in quel condominio da decenni, prima in un appartamento che condivideva con la zia, "con la quale lavorava nel campo della produzione di pellicce", poi in quell’alloggio al piano rialzato, di sua proprietà. "Alle spalle, un matrimonio finito. Ed era papà di una figlia". Viene descritto come "un uomo di cultura, solitario, ma anche gentile e simpatico" da Maria Grazia Elli, la “memoria storica“ della palazzina.
A quanto pare viveva solo, anche se alcuni vicini raccontano di viavai di ospiti. Poche ore prima dell’esplosione, alle 20, l’anziano aveva chiamato il 112 chiedendo aiuto: "Stanno bussando alla mia porta, tre sono fuori dalla camera da letto". Una volta sul posto, i militari del pronto intervento non hanno trovato nessuno. Alle 23.35 il boato. "Io sono rientrato a casa 5 minuti prima attraversando il cortile. Mi sento un miracolato", racconta Niccolò, di 34 anni. Poi le fiamme hanno attirato l’attenzione di Bishoi Bekhit, ventiquattrenne di origine egiziana che stava cercando parcheggio. "Sono entrato in cortile, ho chiamato i vigili del fuoco e ho citofonato a tutti urlando di scendere". Per l’esplosione è rimasto ferito un uomo siriano di 51 anni, dirimpettaio di Robiati, che è stato accompagnato in codice verde al Fatebenefratelli. Ieri mattina l’odore del fumo era ancora intenso. A terra, pezzi di intonaco vicino a mobili e oggetti anneriti. Ma anche un mazzo di fiori con un biglietto: "Per Luciano".