Brusche frenate in metropolitana, la causa? Forse nei falsi allarmi dei sistemi sicurezza

I consulenti della Procura e la stessa Azienda dei trasposti milanesi lavorano da mesi, anche con una serie di "prove notturne" sulle linee, per risolvere i problemi tecnici

I soccorsi in metropolitana

I soccorsi in metropolitana

Milano, 9 dicembre 2019 - I consulenti della Procura e la stessa Azienda dei trasposti milanesi (Atm) lavorano da mesi, anche con una serie di "prove notturne" sulle linee, per arrivare a risolvere i problemi tecnici che causano le frenate brusche sui treni della metropolitana, tra cui quella di tre giorni fa che ha provocato una ventina di contusi. Il punto nodale sta in presunte anomalie nei sistemi esterni di sicurezza che regolano le frenate di emergenza, sistemi diversi per le linee 1 e 2, le più coinvolte, e prodotti da differenti società.

Da quanto si è appreso, nel caso della linea 1 la società produttrice Alstom si è già impegnata ad intervenire e bisognerà capire in che tempi potrà farlo, mentre per la linea 2 si potrebbe arrivare ad un rinnovo completo del dispositivo. Ciò che è stato accertato finora - in mesi di complesse indagini - è che c’è un comune denominatore per gli oltre dieci episodi di frenate improvvise, che si sono determinati in questi mesi e che non sono dovuti ad errori dei macchinisti. I punti in comune sono i cosiddetti «falsi allarmi» che ricevono i sistemi di sicurezza, facendo così scattare le frenate di emergenza. L’assessore Marco Granelli interverrà il 18 in una commissione consiliare Mobilità dedicata al tema delle frenata. 

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