Freddo, la decisione del Comune: impianti di riscaldamento riaccesi in scuole pubbliche e case popolari

Il provvedimento riguarda nidi, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie

Freddo, la decisione del Comune: impianti di riscaldamento riaccesi in scuole pubbliche e case popolari

Freddo, la decisione del Comune: impianti di riscaldamento riaccesi in scuole pubbliche e case popolari

I bambini e gli anziani, ecco le priorità dell’emergenza freddo di questi giorni. Tenere al caldo le categorie più fragili, andando oltre quel periodo in cui normalmente gli impianti di riscaldamento vengono disattivati. Normalmente, sì, ma la situazione meterologica è ballerina e fare previsioni è diventato un terno al lotto. Un giorno fa un caldo estivo, ma siamo in primavera, il giorno dopo fa un freddo invernale, ma siamo sempre in primavera. Clima “pazzo“.

Che fare? Il Comune ha deciso di correre ai ripari, o meglio di tenere al caldo gli studenti delle scuole e gli inquilini della case comunali di proprietù municipale. Il minimo. Anche perché, da ieri, le segnalazioni a Palazzo Marino che il clima nelle aule e nelle case non era più tollerabile sono fioccate.

Questa mattina, dunque, il Comune ha messo in atto le prime contromisure, sperando che il clima, nel frattempo, torni primaverile e l’emergenza venga accantonata. In una nota di Palazzo Marino, comunque, si legge che "a seguito del brusco calo delle temperature registrato in questi giorni, il Comune ha riattivato gli impianti di riscaldamento nelle scuole e nelle case di edilizia residenziale pubblica". Studenti e anziani, in primis. come dicevamo all’inizio. "In particolare, per quanto riguarda l’edilizia scolastica – continua la nota comunale – gli impianti sono stati accesi in tutti i nidi, nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie. Per quanto riguarda l’edilizia residenziale pubblica, il Comune ha dato mandato al gestore, MM Spa, di riattivare i riscaldamenti nei modi e nei tempi previsti dalla normativa vigente fino a quando le temperature non torneranno a salire".

Il comunicato precisa che "secondo la delibera regionale del 2020, recepita dall’ordinanza sindacale del Comune di Milano (65/2023) che stabilisce il calendario di accensione degli impianti di riscaldamento, in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio, gli impianti possono essere attivati anche al di fuori del periodo di accensione consentito e senza alcuna ulteriore disposizione delle autorità. I riscaldamenti possono essere messi in funzione, anche per periodi brevi, con una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria (quindi per 7 ore). La norma mette dunque in condizione cittadini e amministratori, in questi giorni in cui il termometro è sceso di diversi gradi al di sotto delle medie stagionali, di riaccendere i caloriferi". Insomma, nessuno strappo alle regole, la riaccensione dei riscaldamenti, in una caso limite come quello degli ultimi giorni, è prevista dalle norme. A scanso di equivoco, la nota di Palazzo Marino aggiunge che "le disposizioni, comprese le eventuali deroghe, sono consultabili sul sito web istituzionale del Comune di Milano".

Non solo. "Maggiori informazioni sono reperibili presso lo Sportello Energia del Comune di Milano (02.884.68300, operativo dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00)", si legge infine nel comunicato comunale.

M.Min.

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