
di Rosario Palazzolo
Lui si chiama Francis Pala. Pochi giorni fa è diventato campione italiano della velocità per la categoria cadetti. Arrivato a Parma da outsider, l’atleta cinesellese della Cba si è imposto ai Campionati di atletica nella finale degli 80 metri piani in 9’38“.
La sua gara è stata surreale, fin da prima della partenza, quando s è riuscito a trovare una concentrazione quasi trascendentale: "Mi sembrava di trovarmi in una stanza bianca – racconta –. Non vedevo più nulla di ciò che mi stava intorno. Dal momento in cui ho iniziato a correre, ricordo solo che al traguardo mi sono girato e domandato come ho fatto ad arrivare fin qui".
Ciò che il 14enne fatica a raccontare è che quel giorno, sul pettorale, aveva scritto "Francesca ti voglio bene", in ricordo dell’atleta Francesca Mirarchi scomparsa la scorsa estate a 19 anni in un incidente in montagna. Francis e Francesca erano molto legati, proprio la giovane atleta lo aveva preso per mano quando quattro anni fa si era presentato per la prima volta sulla pista d’atletica.
Francis, originario del Congo, era stato adottato da una famiglia cinesellese insieme alla sorella e, nel suo essere estremamente estroverso e incapace di rispettare le regole, cercava forse di sfogare il disagio di un’infanzia complicata. La sua famiglia e gli amici dell’atletica leggera gli hanno restituito ciò che gli era mancato. "Ricordo che nei primi tempi ero sempre disattento – racconta il giovane che frequenta l’istituto Falck di Cinisello –. Parlavo mentre correvo, anzi cantavo mentre correvo accanto ai miei amici. Ma correvo malissimo, ero tutto storto, perché non mi concentravo".
Francis aveva iniziato a frequentare l’atletica dopo aver preso parte a una gara scolastica, ma in breve aveva lasciato: "Troppe regole – confessa –. Poi un giorno mio papà mi ha chiesto se volevo riprovare. In pista ho trovato Chiara, la mia allenatrice, e tanti amici". Nell’ultimo anno ha iniziato a unire il gioco all’allenamento. "Chiara mi ha insegnato a correre nel modo corretto. Quando abbiamo ripreso dopo la pandemia, mi ha costretto a fare giorni di allenamento infernale – scherza –: dovevo correre sulle righe della pista, rimanendo in equilibrio su una riga bianca. Correvo sospeso tra il purgatorio e l’inferno… così le avevo detto. Ma ora capisco che aveva ragione".
Per lui la corsa finora è stata un gioco, ma dopo i Campionati italiani pare cambiata la consapevolezza della sua forza. "Francis è cresciuto molto nell’ultimo anno – conferma il tecnico Chiara Boniardi, che insieme allo staff della Cba e al presidente Beppe Mirarchi, segue un gruppo di oltre un centinaio di giovani atleti – . Si è impegnato a lavorare su se stesso e sul suo comportamento. È stato premiato con il più bel risultato".