
Fra i 3.600 negozi antichi e nuovi "Non sarà mai un quartiere dormitorio"
di Marianna Vazzana
“Affori e uniti“ indicava l’antico Comune di Affori e le sue frazioni: Dergano, Bovisa e Bruzzano, inglobati a Milano a dicembre del 1923. Territori che erano diversi dalla città e pure tra loro. Basti dire che quattro anni prima "il sindaco di Affori, in una relazione presentata al Consiglio comunale, rilevava il divario esistente tra Dergano, industriale, e Affori, semi-agricola". Lo spiegano la storica Paola Signorino che è stata tutor di Storia contemporanea all’Università Bicocca e Aldo Bartoli, “memoria storica“ di Dergano, di 93 anni, ex medico di base. Insieme hanno firmato il libro “Affori & Uniti va in città“. Dall’annessione sono passati cento anni. Ma com’è, oggi, Affori? Un quartiere vivace (il nome, da “ad forum“, potrebbe indicare la presenza di un antico mercato), con tanti punti di aggregazione, associazioni e un numero di attività commerciali che resta costante nel tempo, in barba ai duri anni del Covid. Le attività rilevate in zona dal Registro delle imprese sono oggi 3.610. Lo stesso numero di 6 anni fa (a giugno 2017 erano 3.616) e leggermente cresciute rispetto all’anno prima (nel 2016 erano 3.533). In testa le attività edili (147), seguono i servizi di trasporto con taxi e noleggio di autovetture con conducente (101). Poi i bar e altri esercizi simili senza cucina, che sono 36.
Tra i nuovi arrivati il “Bar paninaio“ di via Sand, una traversa di via Astesani. Dietro il bancone c’è Rasel Kabir, bengalese di 45 anni a Milano da 9, dipendente del bar-panetteria. "Abbiamo aperto tre mesi fa, dopo aver rilevato il locale. La zona ci ha accolto bene, ci sentiamo a casa". Kabir vive nella zona di Bisceglie con la moglie, il suo bimbo di 8 anni e una femminuccia in arrivo. "Ora sto cercando casa ad Affori", dice. Vicino di bottega è Andrea Tarantino, da sempre ad Affori, che 10 anni fa ha aperto la sua cartoleria-laboratorio “Magocarta“. "Prima lavoravo in banca – racconta – ma ho lasciato quel posto per creare qualcosa di mio. Durante la pandemia ho realizzato mascherine con la stampante 3D. Ogni giorno sperimento qualcosa di nuovo: dai portaocchiali a forma di animali ai quadri in polistirolo. Mi piace che ci sia qualcosa di caratteristico, di unico. Noi commercianti cerchiamo di tenere vivo il quartiere, non vogliamo che diventi una zona dormitorio". I commercianti organizzano tanti eventi diffusi, "come il “giro di vini“, degustazione a settembre, “Mama game“ in occasione della festa della mamma, “Haffoween“. Per il prossimo 16 aprile stiamo supportando il comitato di quartiere per l’evento “Affori in gioco“. E vorremmo organizzare la Festa di primavera, con le bancarelle", sottolinea Paola Manganini, titolare dello storico negozio di abbigliamento di via Astesani aperto dai suoi nonni nel 1957. E per il centenario dall’annessione a Milano sono in programma eventi con il Municipio 9.
Ma ogni giorno ad Affori è una festa: a Villa Litta, la sala per i matrimoni non riposa mai. Da cinque anni, questo gioiello è sede comunale per matrimoni e unioni civili “di periferia”: un luogo gettonato sia dagli abitanti della zona e sia dai “forestieri“. Ieri, lunedì mattina, Ester e Paolo hanno coronato il loro amore circondati dall’affetto di parenti e amici. Immancabile la foto ricordo con la facciata rosa sullo sfondo. "Siamo contenti – dicono – di esserci sposati nel nostro quartiere".
Segui il video
su www.ilgiorno.it