
Nuria Toledo Martins
Milano, 28 dicembre 2016 - «Oh mio Dio, davvero? Spero che le ragazze vittime di quell’uomo stiano bene». È la prima reazione di Nuria Toledo Martins, modella 20enne, brasiliana, che due anni fa ha lavorato insieme a Reda Reguig, in arte Reda Rusty, fotografo di moda. «L’ho visto solo due volte», precisa. Ma i suoi scatti sono ancora sulla pagina Facebook del fotografo, mescolati a quelli di decine di altre indossatrici. L’uomo, 49 anni, franco algerino, è stato arrestato qualche giorno prima di Natale dai carabinieri della stazione Milano-Moscova, al termine delle indagini cominciate ad aprile del 2015. I miliari hanno dato esecuzione a un ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Milano, nei confronti del 49enne che ha alle spalle una condanna per reati in materia di pornografia minorile. Adesso dovrà rispondere di violenza sessuale, violenza privata, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Toledo Martins racconta di essere approdata allo studio fotografico dell’uomo tramite la sua agenzia.
Le ha offerto da bere?
«Sì, mi aveva offerto un drink. Ma io non bevo alcol».
Le vittime hanno raccontato di essere state molestate e palpeggiate. A lei è capitato?
«Ora che ci penso, quel giorno fece dei commenti sul mio aspetto, mi esternò delle sensazioni che un po’ mi preoccuparono. Mi disse che ero sexy, che gli ricordavo la sua ex moglie, la quale era l’amore della sua vita. Mi sembrò un pochino strano. Ma non mi ha sfiorato. Era il mio primo lavoro da modella, ero appena arrivata a Milano».
Altro?
«Mi ha fatto un’offerta strana, mi ha invitato a trasferirmi nel suo appartamento dove già vivevano altre modelle, offrendomi del denaro. Ho rifiutato e sono andata a vivere altrove, con una mia amica. Tra l’altro, quando mi ha fatto la proposta, ero appena stata mandata via da un appartamento della mia agenzia, ma non avevo mai detto a Reda di essere in cerca di casa. Eppure lo sapeva. Dopo il mio rifiuto, mi ha offerto denaro per convincermi a trasferirmi».
Il vostro incontro è stato breve?
«Sì. Sono arrivata nel suo studio verso le 9 e sono uscita dopo pranzo. Poi l’ho rivisto un’altra volta soltanto, per mettere su una chiavetta le foto che aveva scattato».