
Un corpo esposto a Real Bodies
Milano, 19 gennaio 2017 - Mimavano gesti erotici inequivocabili, scattavano foto in pose provocatorie e allungavano le mani sui corpi plastinati in mostra: increscioso episodio per tre ragazze alla rassegna di Real Bodies, che a Lambrate espone da settembre 40 cadaveri veri e 300 organi a scopi di divulgazione scientifica. Probabilmente pensavano di fare una bravata, una gag da raccontare agli amici con i loro scatti, ma gli organizzatori non hanno riso proprio per nulla. E quando le hanno viste toccare i genitali di uno dei corpi di atleta in mostra, e' scattato l'intervento. Le ragazze, tre 20enni bolognesi, sono state bloccate, cacciate e minacciate di denuncia.
Ad avvisare il personale della reception, già allertato dalle parole di alcuni visitatori in uscita, era stata una insegnante di liceo, rimasta interdetta osservando l'atteggiamento un po' troppo sfrontato delle giovani, che si erano attardate in particolare nel gruppo dei 12 atleti olimpici per farsi dei selfie 'arditi'. Sul posto si è recata quindi una guida della mostra, che dopo aver visto quanto accadeva ha avvisato la security. "Non abbiamo spostato nulla, solo qualche foto e una palpatina qua e la'", si sono difese davanti al personale di guardia che le ha accompagnate verso la hall di uscita per accertamenti. Tutto ciò nonostante frequenti siano gli avvisi che vietano di toccare e di fotografare i corpi. Di fronte alla sfuriata del personale, poi, "invece di scusarsi le tre ragazze continuavano a riderci addosso con molta sfrontatezza, per nulla imbarazzate", spiegano da via Ventura.
Dopo aver fornito le loro generalita' hanno acconsentito a cancellare dai telefonini le foto scattate, una decina, definiti "incommentabili" dagli addetti ai lavori. L'organizzatore Venice Exhibition sottolinea che, se mai una di quelle foto fosse pubblicata sui social network, violerebbero anche il copyright che protegge i pezzi dalla riproduzione in immagini non autorizzate. Dopo essere state cacciate rischiano una denuncia per atti osceni in luogo pubblico e vilipendio verso i cadaveri, trasformati in opere che verranno minuziosamente controllati per verificare che non siano stati danneggiati.