REDAZIONE MILANO

Fortuna? Occhi aperti

Lo spettacolo messo in scena anche alla Statale e al Beccaria e le proposte per i giovani nella spirale della dipendenza

Nonostante l’amore della sua amata, Florindo ha scelto il gioco d’azzardo precipitando nella spirale della dipendenza e impigliandosi in un labirinto di tende illuminate circondato da pochi amici e molti demoni pronti a portarlo sulla via della perdizione. È la trama de “La Fortuna“, spettacolo andato in scena nella serata di lunedì sul palco allestito in occasione dell’Estate Sforzesca nel Cortile delle Armi. La drammaturgia è nata da un testo di Carlo Goldoni, “Il giocatore“, al quale sono stati intrecciati personaggi e dialoghi de “Il giocatore di Dostoevskij“. La vicenda è raccontata con ritmo serrato, da commedia, e gli attori Enrico Ballardini, Michele Bottini, Enrico Maggi, Giulia Diletta D’Imperio, Marika Pensa e Sergio Longo sono riusciti a coinvolgere anche il pubblico tramite giochi e conservando la leggerezza apparente che da sempre accompagna le commedie di Goldoni. Nel cortile pieno di spettatori nessuno ha staccato gli occhi dal palco e, nel momento in cui è calato il sipario, dalla platea si è alzato un lungo applauso. A portare lo spettacolo al Castello Sforzesco in collaborazione con il Comune di Milano è stata la Rete Civica Noslot Milano che da tempo è in prima linea sulla prevenzione del gioco patologico attraverso la divulgazione culturale, operando sulla base di esperienze di successo e di un apposito protocollo di intesa con il ministero dell’istruzione.

"Il nostro spettacolo è stato a teatro, al Beccaria e alla Statale – ha spiegato il presidente Savino Accetta –. Abbiamo girato anche un cortometraggio all’interno di Palazzo Marino". La rete utilizza gli spettacoli per sensibilizzare le persone e combattere la ludopatia. "Stiamo proponendo e portando avanti proposte anche per i più giovani perché l’età di aggancio si va abbassando sempre di più".

Fe.D.