
Matteo Salvini e Gianluca Savoini a Mosca (Ansa)
Milano, 10 gennaio 2020 - Una ventina di telefonate registrate sul proprio smartphone dall'avvocato Gianluca Meranda nei mesi immediatamente precedenti e successivi all'incontro del 18 ottobre 2018 all'Hotel Metropol di Mosca. Ecco il nuovo materiale investigativo finito nel mirino dei magistrati milanesi che indagano sui presunti fondi russi alla Lega.
L'inchiesta, condotta dai pm di Sergio Spadaro, Gaetano Ruta e Donata Costa, vede indagati per corruzione internazionale i tre italiani che parteciparono al vertice nell'hotel Moscovita dedicato alla trattativa su una compravendita di petrolio russo che - questo il sospetto degli inquirenti milanesi - alla luce di uno sconto del 4% sul totale della fornitura avrebbe garantito al Carroccio un finanziamento illecito da 65 milioni di euro: il presidente e fondatore dell'associazione Lombardia-Russia ed ex portavoce di Salvini Gianluca Savoini, l'ex bancario Francesco Vannucci e l'avvocato Gianluca Meranda. Nel cellulare di quest'ultimo, secondo quanto si apprende in ambienti giudiziari milanesi, ci sono alcuni conversazione telefoniche, registrate grazie un'app specifica, che potrebbero rivelarsi decisive per lo sviluppo delle indagini: una ventina di file audio che i detective della Guardia di Finanza stanno passando al setaccio alla ricerca di riscontri investigativi.
Ieri, intanto, una donna russa è stata ascoltata per ore in Procura e il suo verbale è stato secretato. Gli inquirenti ipotizzano che a registrare l'ormai famoso incontro al Metropol di Mosca del 18 ottobre 2018 sia stato uno dei tre italiani (indagato anche l'ex bancario Francesco Vannucci), ma non avrebbero, allo stato, evidenze su chi dei tre sia stato. L'indagine prosegue con l'analisi di documenti, anche audio e video, ed è possibile che la Procura inoltri anche una rogatoria in Russia.