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Milano, flash mob Legambiente: Sala dalla parte dei pannelli solari / FOTO

Anche il sindaco ha partecipato al tiro alla fune simbolico che vede contrapposti sistema energetico inquinante e fonti rinnovabili

Flash mob Legambiente

Milano, 26 settembre 2019 - Il sindaco di Milano, in completo e cravatta, che tira una fune in piazza del Duomo, assieme agli ambientalisti. E li aiuta a vincere. E' il flash mob organizzato questa mattina da Legambiente Lombardia per attirare l'attenzione sull'impatto che hanno le fonti fossili di energia sul cambiamento climatico, nel quadro della Settimana globale per il clima. E che ha visto la partecipazione divertita del primo cittadino Giuseppe Sala. Il tiro alla fune vedeva, da una parte, i pannelli solari (e il sindaco, appunto) e dall'altra i barili di petrolio. Alla fine i secondi sono sconfitti.

A partecipare alla simbolica lotta tra un sistema energetico inquinante e le fonti rinnovabili, anche Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia e Carlo Monguzzi, consigliere comunale del Pd e presidente della commissione ambiente, piazzati entrambi dalla parte dell'energia "green". "Sono circa 18,8 i miliardi di euro che, secondo le nostre stime, sono arrivati in un anno in Italia al settore delle fonti fossili, tra sussidi diretti e indiretti al consumo o alla produzione di idrocarburi - spiega Meggetto-. Oltre 14,3 miliardi di euro all'anno di sussidi alle fonti fossili sono eliminabili in parte subito e del tutto entro il 2025". 

Legambiente Lombardia ha consegnato una lettera aperta al sindaco Sala in cui si chiede che la città abbia un ruolo primario nel processo di decarbonizzazione energetica, proponendosi come esempio virtuoso nell'impulso alle innovazioni tecnologiche volte a promuovere l'utilizzo di fonti rinnovabili, una su tutte il sole. "Chiediamo al Comune di Milano di dare il buon esempio - si legge nella lettera - con uno sforzo per censire e utilizzare le superfici di cui può disporre l'amministrazione e le società partecipate, per procedere da subito con investimenti nel settore dell'energia solare". E' incomprensibile, si legge ancora nel testo, "che l'ente pubblico paghi energia fossile quando potrebbe produrne da sé, semplicemente utilizzando meglio il sole"