Party illegale alla Statale nella notte di Halloween: "Noi, soli e testimoni di un reato"

Il rettore Franzini lancia un appello alle autorità

Una delle immagini pubblicate sul sito della Statale

Una delle immagini pubblicate sul sito della Statale

Milano, 4 novembre 2019 - Un rave , ad Halloween, dentro la Statale di via Festa del Perdono. Una festa abusiva, iniziata alle 22 del 31 ottobre e terminata alle 5 del mattino del giorno successivo, che ha rivelato il suo lato «horror» solo quando è finita. Tanto da spingere l’università degli Studi a pubblicare sul sito le foto «choc» dell’atrio di fronte all’Aula Magna e dei corridoi invasi da tonnellate di rifiuti, tra bottiglie, bicchieri e sporcizia. Il rettore Elio Franzini ha diffuso una clamorosa «Lettera aperta per riflettere insieme» che contiene parole dense di amarezza: «Siamo rimasti soli, testimoni di un reato che si compiva senza nulla poter fare, ad assistere alla preparazione dello scempio». Alla festa irregolare hanno partecipato, secondo la ricostruzione della Statale, «centinaia di ragazzi, molti dei quali minorenni». Il rettore nella sua lettera aperta aggiunge particolari: «Queste feste, del tutto abusive, organizzate da gruppi in larga parte esterni all’ateneo, che chiedono persino una tariffa per l’ingresso, sono state tollerate per molti anni. Sono convinto che ogni atteggiamento di passiva indifferenza o rassegnazione nei confronti di atti di palese illegalità sia sbagliato in assoluto».

L’università dove hanno sede le facoltà di Studi umanistici, Giurisprudenza e Medicina era al corrente della volontà di occupare abusivamente i suoi spazi e aveva cercato di prendere alcuni accorgimenti con una chiusura straordinaria alle ore 16. La chiusura del portone di accesso al civico 7, invece, «è stata impedita». Cosa che ha consentito nelle ore successive di introdurre illegalmente«materiali anche infiammabili, oltre a cibi e bevande alcoliche». «Ogni misura precauzionale non è bastata» chiosa Franzini che ha lanciato pure un «appello»: «La difesa pacifica e condivisa con l’intera nostra comunità della legalità è compito arduo al quale non ho intenzione di sottrarmi: richiede tuttavia un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, dentro e fuori l’università, in primis dalle autorità deputate alla nostra sicurezza. Il nostro auspicio è che si possa e si debba custodire la sicurezza di questo luogo senza essere costretti a scegliere tra due estremi, tra le cariche della polizia e una posizione di pericolosa e assuefatta passività». L’ateneo riapre oggi «ordinato e pulito». I danni non sono ancora stati quantificati; l’università fa sapere che partirà una denuncia.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro