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Ferragosto, l'arcivescovo Delpini: "Cogliere il frammento di luce dentro la storia"

Omelia in Duomo per l'Assunzione. Il cardinale: "Incontro molti scoraggiati, sopraffatti dell'accumularsi di notizie che sembrano decretare il prevalere del male"

L'arcivescovo Mario Delpini in Duomo

Milano, 15 agosto 2019 - Speranza, un invito a cogliere "un frammento di luce dentro la storia". E' questo il messaggio consegnato ai fedeli dall'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nell'omelia della messa per l'Assunzione della Beata Vergine Maria celebrata oggi in Duomo.

"Incontro persone per bene che sono scoraggiate, sopraffatte dell'accumularsi di notizie che sembrano decretare il prevalere del male - ha detto l'arcivescovo di Milano - Mi raccontano di buone intenzioni che si sono smarrite e spente quando hanno incontrato rassegnazione e ignavia. Le persone istruite, le persone che godono prestigio, i personaggi di cui si raccolgono le parole come profezie e le analisi come interpretazioni indiscutibili contribuiscono a raccontare una storia senza speranza, confermano e incoraggiano una abitudine al lamento e una persuasione dell'ineluttabile declino di una umanità depressa, sterile, oppressa da un destino ostile".

La domanda è: "In questo contesto che cosa si può fare? che cosa si può dire?". Ed ecco la risposta: "Riconoscere nel frammento la gloria di Dio, guardare la storia dal punto di vista del frammento, accogliere in questa vicenda insignificante che è la nostra vita la visita di Dio che accende una luce perché ogni vicenda ne sia illuminata. Ecco che cosa possiamo, che cosa siamo chiamati a fare: dare principio a una storia nuova accogliendo lo Spirito che rende nuova la nostra storia con la sorpresa delle beatitudini: che siano beati coloro che costruiscono la pace, coloro che sono assetati di giustizia, coloro che praticano la misericordia. I ricchi non saranno beati per la loro ricchezza, ma perché si prendono cura della fame degli affamati; i poveri non saranno beati per la loro povertà, ma perché esultano per essere capaci di compiere il bene nella loro povertà; i superbi saranno infelici, perché hanno smarrito la strada e la morte sarà la nemica invincibile, gli umili saranno consolati perché sperimentano la consolazione di camminare sulla strada di Dio, la strada che - ha concluso Delpini - porta alla vita e alla pace".