MARIANNA VAZZANA
Cronaca

"Mettersi nei panni altrui". Fem, nasce la fondazione

Via ai percorsi empatici con la Mediateca Santa Teresa

integrazione e sensibilizzazione (FOTO ARCHIVIO)

Milano, 7 luglio 2017 - Fondazione empatia Milano (Fem). Si chiama così la prima realtà italiana che «spinge a mettersi nei panni degli altri». Una parola relativamente nuova, empatia, nata a fine Ottocento, la cui etimologia affonda però le radici nell’antica Grecia e significa «sentire dentro». Indica la capacità di comprendere a pieno lo stato d’animo di un’altra persona, che sia felice o triste. «Mettersi nei panni dell’altro», appunto. La fondazione si occuperà di progetti d’inclusione, integrazione, sensibilizzazione. Una realtà nuova, in Italia, che fa il paio con un’altra (l’unica) simile in Europa: lEmpathy Museum a Londra. Ieri c’è stata la presentazione ufficiale a Palazzo Marino durante la quale sono stati annunciati i primi progetti che partiranno in autunno. Alla base c’è sempre la conoscenza dell’altro. «Sollecitare la capacità di creare empatia attraverso esperienze culturali innovative e anche spiazzanti – si legge nella presentazione – può diventare un’occasione per «forzare il blocco», incoraggiare l’incontro e il dialogo con nuove realtà, promuovere processi partecipativi, creare un circolo virtuoso di conoscenza, apertura, e quindi di inclusione». Fem è composta da un Comitato promotore e un Comitato etico (esponenti e fondatori dell’Empathy Museum di Londra, esperti italiani e a livello internazionale in materia di psiche, arte, teatro, attività museali, archivistica).

La fondazione sta anche attivando raccolte fondi per realizzare i progetti. E a occuparsi della parte grafica c’è un maestro: Bruno Bozzetto, il padre della scuola d’animazione italiana, fondatore, nel 1960, della casa di produzione Studio Bozzetto&Co. «Siamo contenti – sottolinea – di poter dare il nostro contributo al progetto Fem. L’animazione è un linguaggio che si presta a un numero infinito di soluzioni narrative, poterla utilizzare per comunicare un concetto molto ampio e complesso come l’empatia ci è subito sembrata una sfida interessante». Partner sono la Pinacoteca di Brera (comprendente la Mediateca di Santa Teresa), le Gallerie d’Italia e non solo. Con loro FEM realizzerà percorsi «empatici», iniziative ed eventi. La Mediateca di Santa Teresa, in particolare, sarà punto di riferimento per le attività della fondazione: qui nascerà un archivio permanente di materiali multimediali utili a ricostruire storie e profili di persone portatrici di diversità e di sfide culturali.

«Con questo progetto facciamo una grande scommessa – dichiara l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino –. Viviamo ogni giorno il corpo a corpo tra precarietà e risposte al bisogno, questo ci pone domande nuove. Fem è una opportunità per farcela. Dalle biografie di chi compone il comitato etico si comprende quale sia l’orientamento e quale la forza di questo progetto che unisce ciò che è già vicendevolmente partecipato, ovvero cultura e pratica sociale, arte e bellezza come cura e restituzione nel sociale. La fragilità non è da eliminare ma da includere e far propria».