Fase 2, voglia di normalità: "Provarsi i vestiti nei camerini, un piacere"

Angelica e Erica, amiche e colleghe infermiere, nella loro prima giornata di svago dopo la tempesta negli ospedali per il Covid

Fase 2, torna lo shopping

Fase 2, torna lo shopping

Milano, 19 maggio 2020 - Prima giornata di shopping dopo il lockdown. Le porte dei negozi si riaprono e i primi clienti ritrovano il piacere di passeggiare tra le vetrine, di provare capi nei camerini e fare acquisti. "Tutte cose che prima davamo per scontate e che ci sono mancate", ripetono i clienti. Non tanti, a dire il vero, quelli incrociati con i sacchetti degli acquisti appesi al braccio lungo le arterie dello shopping per eccellenza, da corso Buenos Aires a corso Vittorio Emanuele a corso San Gottardo.

"Ma questa giornata – commenta Gabriel Meghnagi, presidente Ascobaires e responsabile della rete associativa di vie di Confcommercio – è andata meglio di come ci si aspettava: poche persone, è vero, ma chi è entrato nei negozi lo ha fatto per comprare. Quando abbiamo chiuso, ricordo, c’erano ancora i saldi. Ora dico che se non arriveranno gli aiuti veri del Governo ai piccoli commercianti rischiamo una marea di chiusure: non ora, perché i magazzini sono pieni di merce da vendere, ma più avanti. E poi abbiamo riaperto, sì, ma abbiamo dovuto fare una fatica enorme per procurarci i guanti da mettere a disposizione dei clienti, regola che è stata comunicata alla vigilia della riapertura: di domenica, dove trovarli?". Per attirare i clienti, "il 90% dei commercianti – continua Meghnagi – sta praticando sconti. Altra idea che non approvo è la proposta di posticipare la data dei saldi ad agosto: ma perché? Bisognerebbe, anzi, anticiparla. Chi comprerà a prezzo pieno in luglio, se già noi commercianti dobbiamo praticare sconti per vendere ora?".

E se le grandi catene già attirano i clienti desiderosi di acquisti, per i marchi più piccoli la partenza è molto più a rilento. "Qui sono entrate due persone. Hanno acquistato ma non c’è viavai soddisfacente", dicono all’ora di pranzo da Blue Sand, negozio di abbigliamento tra via Orefici e piazza Duomo. "Troppa gente non ha ancora avuto i soldi della cassa integrazione, come può spendere? Confidiamo nel turismo, sperando che questo periodo passi e che i turisti torneranno ad avere Milano tra le mete desiderate", commenta Giusy Emmi, dipendente del negozio. Nello store le due porte sono ben distinte: una per l’entrata, l’altra per l’uscita. Si entra, ci si igienizza le mani e poi ci si infila i guanti. Chi incontriamo, a fare shopping di lunedì? La studentessa Carola Antonioli, di 22 anni, che "non vedeva l’ora - racconta - di tornare nei negozi ‘veri’. Ho provato l’esperienza degli acquisti on line nei mesi scorsi ma è stata deludente: taglie sbagliate, colori che non mi aspettavo... Ora ho comprato delle t-shirt bianche e completi per l’estate, sperando si potrà andare in vacanza".

C’è anche la coppia di amiche e colleghe Angelica ed Erica, 23 anni, infermiere. Le due rivelano di essersi concesse "una prima giornata di riposo e di svago dopo l’emergenza virus che ci ha viste impegnate in prima linea". Anche loro hanno fatto compere per i mesi caldi. "Ed è stato bello anche tornare a provare nei camerini. Non c’era troppa coda, ogni capo viene poi sanificato". Lucrezia Cabassi, 25 anni, osteopata, è uscita con la mamma: "È un nostro rito che abbiamo finalmente ritrovato dopo il lockdown in cui siamo state lontane".

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