
Al bancone medicine scontate e pagamenti a rate "Piuttosto che comprarmi una Bmw preferisco aiutare persone che altrimenti non possono curarsi".
Mettere da parte il guadagno personale per aiutare chi è in difficoltà non è mai banale. In piazza Tirana, cuore problematico del Giambellino, c’è un presidio silenzioso che da anni osserva e sostiene il quartiere. È la Farmacia San Cristoforo, gestita oggi dal dottor Andrea Nobis, erede di una tradizione familiare che ha fatto dell’aiuto alle fasce più deboli il suo marchio di fabbrica. "Giambellino è un quartiere complesso, dove anche pagare pochi euro di ticket sanitario può essere un problema. Noi cerchiamo di andare incontro alle persone, vendendo i medicinali a prezzi scontati oppure permettendo di posticipare il pagamento. Lo facciamo di nostra spontanea volontà, non siamo risarciti da nessuno. Come dico sempre, invece che donare i soldi in chiesa, aiutiamo direttamente le persone con le medicine. L’importante è che la farmacia resti in piedi".
Mentre Nobis racconta la sua storia, viene costantemente interrotto dai clienti. Lo salutano, scherzano o si limitano a un sorriso. La farmacia è un punto di riferimento per tutti, italiani e stranieri: "Conosco i nomi, i figli, le famiglie. Parlo ogni giorno con ogni persona. Il problema non è chi arriva, ma come viene inserito. L’errore iniziale è stato isolare la comunità straniera in alcuni stabili. Ci sono palazzi abitati solo da famiglie immigrate che, passando tutto il tempo tra loro, si sono chiuse. Magari non parlano neanche italiano e vedono il mondo fuori come ostile. La zona, comunque, ora è migliorata, prima era un disastro. Ma sul piano economico, la situazione resta difficile: le persone soffrono il carovita".
Oltre alle medicine scontate, alla farmacia si mettono a disposizione anche visite di ambulatorio. Ci sono uno psicologo, un podologo, un dietista, oltre alla possibilità di vaccinazioni, tamponi ed elettrocardiogrammi. Non si tratta di visite gratuite, ma i prezzi sono medio-bassi, e vengono effettuate da tutti professionisti di alto livello, che lavorano in ospedale oppure insegnano all’università. La vocazione all’aiuto, non è però una novità. Come racconta Nobis: "Abbiamo sempre aiutato le persone. Anzi, mio padre era “peggio“ di me, era proprio buono. Ora lavora con me anche mio figlio e portiamo avanti il suo lavoro. Siamo emiliani, forse per questo ci viene naturale parlare, aiutare, conoscere persone. Finché riusciremo a farlo, continueremo. Se riusciamo a sostenere l’attività e aiutare più persone possibile va benissimo così. Non sono una di quelle persone che deve comprarsi per forza il Bmw, ci sono cose molto più importanti".
Ettore Saladini