BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Fare squadra contro la violenza. Rete viola spazia su 6 Comuni

Il 21 ottobre la camminata che richiama centinaia di persone. Già partita la raccolta di fondi

Fare squadra contro la violenza. Rete viola spazia su 6 Comuni

Fare squadra contro la violenza. Rete viola spazia su 6 Comuni

"Facciamo squadra contro la brutalità". Quarta edizione per #Nonchiuderegliocchi, la camminata della Rete viola, il network dei 28 Comuni dell’Adda-Martesana contro maltrattamenti e femminicidi. Quest’anno la marcia che nel 2022 richiamò più di 600 partecipanti fra Vimodrone e Basiano, avrà come poli Cassano, Inzago, Pozzuolo, Cassina, Rodano, Vaprio. Il tam tam via social al grido “save the date“ era cominciato in agosto, l’appuntamento sembrava lontano, ma adesso è alle porte: 21 ottobre. Da giorni è scattata una raccolta di fondi per i servizi da offrire a mogli e fidanzate che vogliono uscire dalla spirale dei soprusi. L’obiettivo è raccogliere 5mila euro, le donazioni possono essere fatte sul sito dell’organizzazione. Nata nel 2017, la rete ha cinque sportelli che coprono tutto il territorio ed è all’opera per rafforzare la collaborazione con la scuola: ai prèsidi sono state spedite lettere per mettere a punto altre iniziative, in parte già avviate e in parte da riprendere dopo la frenata al programma impressa dal Covid. Molti i messaggi di invito sui social. "Non mancate alla marcia – scrive Valentina Francapi, referente della Rete per Melzo, Comune capofila –. Alla luce degli ultimi drammatici e numerosi fatti di cronaca, esserci diventa importante, se non fondamentale". La passeggiata antiviolenza si era tenuta negli anni scorsi in novembre. Gradualmente è stata anticipata per non ‘confonderla’ con le tante iniziative che, Comune per Comune, vengono promosse in occasione del 25 novembre, e perché sia una sorta di apertura di questi appuntamenti. "La manifestazione vuole proprio avvicinare le comunità alla Giornata anti-violenza attraverso un gesto concreto, perché ogni momento è prezioso per mettersi in cammino, insieme, verso, questo importantissimo obiettivo", spiegano le volontarie. Intanto, pensano alla necessaria opera di sensibilizzazione fra i banchi, "da dove bisogna cominciare per sconfiggere la prevaricazione". Educazione è la parola chiave. Per chi invece subisce ci sono assistenza legale, psicologo e percorsi di rinascita su misura.