I murales a tema olimpico lungo i muri del cantiere dell’ex scalo Romana in via Ripamonti in via Lorenzini, certo. I bambini delle scuole convocati per la presentazione delle opere di street art e per battere le mani al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ok. Ma alla fine, per usare un’espressione meneghina, contano i “danè’’. Sì, i soldi. E il ceo di Coima Manfredi Catella – la società che sta curando la realizzazione del Villaggio per i Giochi invernali Milano-Cortina 2026 – ieri mattina, al termine della presentazione di ScalodArts, ha chiesto al Governo e agli enti locali il rimborso integrale dei 40 milioni di euro di extracosti per realizzare gli alloggi che ospiteranno 1.400 atleti durante l’evento a Cinque Cerchi e 1.700 studenti dopo le Olimpiadi.
In sintesi: il costo iniziale del Villaggio olimpico era di 100 milioni di euro, poi per l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia è salito a 150 milioni e ora è sceso a 140 milioni. Catella, a margine dell’evento in via Lorenzini, spiega: "Abbiamo perfezionato il rogito per Porta Romana nel novembre 2022, in quell’occasione abbiamo firmato un accordo con Comune e Regione per aprire un tavolo di lavoro e definire una soluzione sugli extracosti, che inizialmente erano di 50 milioni di euro, ma si sono ridotti a 40 milioni di euro grazie al fatto che abbiamo comprato direttamente le diverse componenti del Villaggio olimpico, dalle facciate ai bagni. L’extracosto di 40 milioni è all’attenzione di Comune, Regione e ministeri competenti".
Il ceo di Coima spiega nei dettagli da chi dovrebbero essere rimborsate le varie porzioni di extracosti: "Gli arredi e gli allestimenti dal ministero dello Sport e dalla Fondazione Milano-Cortina (tra i 5 e i 10 milioni di euro); con il Comune stiamo lavorando per portare nell’area di Porta Romana la sede dell’Ifom (Istituto Fondazione di Oncologia Molecolare ETS, ndr) e della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro; la parte residuale spetta agli altri ministeri competenti. Siamo confidenti che entro l’anno una soluzione per gli extracosti si troverà". Il presidente del Coni e della Fondazione Milano-Cortina Giovanni Malagò replica così: "Il dialogo con il Governo sugli extracosti continua. Entro qualche giorno si arriverà alla soluzione". Malagò ieri si è confrontato sul tema anche con i ministri Andrea Abodi (Sport) e Matteo Salvini (Infrastrutture), presenti anch’essi allo Scalo Romana.
Catella, in ogni caso, assicura che "noi siamo andati avanti con i lavori, perché riteniamo ci sia anche una responsabilità civica. Il cantiere viaggia con tre mesi d’anticipo, grazie a una pianificazione anticipata su come costruire il Villaggio olimpico. Abbiamo adottato la tecnica della prefabbricazione: abbiamo sostanzialmente scomposto l’opera edilizia nelle sue componenti principali, che vengono realizzate in fabbrica e portate già pronte qui nell’area. In questo modo evitiamo quello che si fa in un cantiere, cioè gettare il calcestruzzo nel luogo dell’opera, che fa perdere più tempo, perché dipende dalla condizioni meteo, mentre in fabbrica si lavora al chiuso".
I risultati già si vedono, aggiunge il manager guardando le gru e le strutture tirate su nella porzione dello Scalo Roma tra via Ripamonti e via Lorenzini: "Tutte e sei le palazzine che compongono il Villaggio olimpico arriveranno al tetto a gennaio". La fine dei lavori è prevista per il luglio 2025, sei mesi prima dei Giochi invernali. Oltre al Villaggio olimpico che si trasformerà in studentato, nello Scalo Romana ci saranno oltre mille appartamenti, di cui 300 in edilizia sociale convenzionata. Questi 300 alloggi saranno diffusi in tutto il quartiere, non saranno concentrati in una sola porzione dell’area. Le residenze in edilizia libera saranno realizzate e consegnate dal 2026 al 2028.