Expo, i soldi delle multe per “alert” antimafia

L’annuncio del prefetto: da metà maggio sistema informatico operativo. Incrocio di dati per rilevare anomalie, anche in vista di Giochi e Pnrr

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di Andrea Gianni

Parte del “tesoretto“ accumulato con le sanzioni alle imprese, nell’ambito di maxi-opere come Expo 2015 e i cantieri della M4, utilizzato per creare un sistema informatico "in grado di incrociare le banche dati relative alla società, che fa scattare un alert quando emergono anomalie". Un sistema (finanziato con una quota delle risorse complessive per circa un milione di euro derivanti dalle sanzioni e destinate ad attività antimafia) che diventerà operativo da metà maggio grazie a un progetto che riunisce fra gli altri Prefettura, Camera di commercio, Politecnico di Milano, Direzione Distrettuale Antimafia e Direzione Investigativa Antimafia. Ad annunciarlo, ieri, il prefetto di Milano Renato Saccone.

Sotto la lente anomalie, “spie“ che indicano una situazione da approfondire, come ad esempio una società intestata a un 90enne, o che continua a cambiare titolare. Il sistema informatico sarà in grado di individuarle in tempi brevi, incrociando le comunicazioni obbligatorie e i dati pubblici delle imprese conservati nelle varie banche dati, come ad esempio la Scia, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività necessaria per aprire un cantiere. E gli alert raccolti, sulle situazioni a rischio, verranno trasmessi agli organismi competenti per i successivi accertamenti, anche con l’obiettivo di prevenire infiltrazioni mafiose nei lavori legati al Pnrr o alle Olimpiadi invernali, che muoveranno un fiume di denaro. La Prefettura e il Politecnico sono in campo anche per un "cruscotto della logistica", altro settore ad alto rischio, che a giugno coinvolgerà Lombardia ed Emilia Romagna, “capitali“ del movimento merci. Un’iniziativa preceduta da incontri con i protagonisti del settore, dalle aziende ai sindacati. "Le norme ci sono, deve esserci la volontà di rispettarle", ha spiegato il prefetto Saccone durante uno degli incontri nell’ambito del Patto per il lavoro promosso dal Comune e dall’assessore alle Politiche del lavoro Alessia Cappello. "Per prevenire gli infortuni serve la formazione, a partire dalle scuole – ha proseguito –. La Prefettura è in campo con diverse iniziative, solo che a volte ci sono distorsioni nella tutela della privacy che rallentano il lavoro". Ad esempio non è possibile conoscere i nomi degli Rls, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza nelle imprese, pur essendo una figura eletta dai lavoratori. Misure in campo e ostacoli da superare in vista delle prossime sfide per Milano.

Anche Alessandra Dolci, magistrato a capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, durante la seduta congiunta delle commissioni Olimpiadi e Antimafia di Palazzo Marino aveva lanciato l’allarme sul rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026. "Non c’è altro tempo da perdere", ha sottolineato sollecitando un protocollo d’intesa tra enti organizzatori e imprese coinvolte nei lavori sul modello di Expo 2015, che potrebbe essere coordinato dalla Prefettura. Rispetto alle possibili resistenze delle imprese ad aderire al protocollo il magistrato si è detto ottimista: "Credo sia un argomento convincente per molti soggetti privati" accettare un sistema di controlli che "eviterà loro misure di amministrazione giudiziaria che altrimenti sarebbero disonorevoli" e inciderebbero sulla reputazione, dunque sulla capacità di stare sul mercato.

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