Luca Zorloni
Cronaca

Eataly, l’Anac vuole vederci chiaro sul contratto di Expo

Per il presidente dell'Authority, Raffaele Cantone, le risposte del commissario Giuseppe Sala "non sono soddisfacenti"

Il presidente Raffaele Cantone (Newpress)

Milano, 19 giugno 2015 - All'Autorità nazionale anticorruzione non bastano ancora i chiarimenti forniti da Expo spa sul contratto con Eataly per la gestione del maxi-ristorante delle regioni nel sito di Rho-Pero. Tanto che, scrive il presidente Raffaele Cantone, «non ritenendo del tutto soddisfacenti le spiegazioni ricevute, si valuterà se richiedere ulteriori precisazioni o intraprendere altre iniziative». Le conclusioni dell’Anac sono messe nero su bianco in una lettera spedita al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che ha anche la delega a Expo, a seguito di un’interrogazione depositata dal senatore Maurizio Gasparri. L’affaire Eataly resta sotto la lente dell’Autorità anticorruzione, nonostante il contratto sia stato concluso prima della data in cui agli uomini di Cantone è stato affidato il compito di sorvegliare sugli appalti di Expo.

Nelle scorse settimane il commissario unico dell’evento, Giuseppe Sala, ha puntualizzato all’Anac che la scelta di Eataly deriva dal fatto che «si configura come un primario player nella ristorazione di qualità» e «presenta elementi di unicità tali che la rendono l’unico soggetto in grado di rispondere alle esigenze di Expo». Sala ha dato anche spiegazioni sulle clausole del contratto, sull’assenza di «penali legate al livello del servizio reso», come rileva l’Anac, e sul sistema con cui sono state calcolate le royalties che Eataly verserà nelle casse di via Rovello. In genere, spiega Expo, per la ristorazione sono nell’ordine dell’8-10% del fatturato.

Proprio a inizio del mese, Oscar Farinetti ha snocciolato i dati degli incassi di Eataly a Expo a maggio. «È andata molto bene – ha detto il patron della catena di negozi di cibo italiano –. Abbiamo fatto 3,8 milioni di fatturato, oltre il 20% di quello che mi aspettavo. L’obiettivo è di fare 20 milioni e riuscire a raggiungere il breakeven (il punto di pareggio, ndr)». Per i pasti serviti nel mese di maggio la creatura di Farinetti dovrebbe staccare a Expo spa un assegno di 300mila euro. Nel frattempo, il dossier Eataly resta aperto sulle scrivanie dell’Anac.

luca.zorloni@ilgiorno.net

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