Evasione carcere Beccaria, don Rigoldi: "Riporterò a casa quei ragazzi"

Lo storico cappellano dell'Istituto minorile ne è convinto: "Mi telefoneranno, li riporterò indietro

Milano, 26 dicembre 2022 - "Mi telefoneranno e li porterò indietro". Don Gino Rigoldi, storico cappellano dell'Istituto minorile Beccaria, ne è convinto. Davanti al carcere dove ieri sono evasi sette detenuti, l'ex cappellano dell'istituto si augura che questa vicenda "dia uno scossone" al Ministero per un carcere in cui "manca un direttore da 20 anni e ci sono lavori da 16". I ragazzi sono infatti scappati approfittando delle strutture di alcuni lavori in corso. Due dei giovani sono stati già ripresi nel giro di poche ore, un altro si è costiuito ed è tornato nel carcere, degli altri 4 sono tuttora in corso le ricerche con posti  di blocco in tutta la città. I ragazzi coinvolti della fuga hanno tra i 17 e 19 anni, si tratterebbe di cinque italiani, un ecuadoriano e un marocchino, secondo alcune fonti di informazione.

L'accusa di Don Rigoldi

"Questo scossone forse fara' risvegliare il ministero - ha detto il sacerdote -  e il nuovo ministro per mettere a fuoco la situazione del Beccaria che e' in ombra da circa vent'anni. Con il primo direttore Salvatore abbiamo fatto il carcere modello a Milano e in Europa del minorile. Via lui e' stato un rotolare continuo di facenti funzioni che ha smontato un po' il lavoro fatto. Serve che ci siano operatori in numero adeguato, competenti e soprattutto che sia capaci di lavorare in equipe"

La dinamica

Stando le prime ricostruzioni, avrebbero approfittato dei lavori in corso da tempo per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta. Successivamente, alcuni dei detenuti hanno inscenato una plateale protesta incendiando alcuni materassi e rendendo necessario l'intervento di diverse squadre dei vigili del fuoco. Intossicati 4 agenti di polizia penitenziaria sono finiti in ospedale. In tarda serata la calma era ristabilita e in mattinata nel capoluogo lombardo sono attesi i vertici del Dipartimento della giustizia minorile di via Arenula, chiamati a capire che cosa non abbia funzionato. Inevitabili le polemiche. E mentre il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, si dice "sconcertato" per l'accaduto, i sindacati di polizia penitenziaria puntano l'indice contro le carenze di organico. 

 

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