Ettore Prandini affossa l’autonomia

Il presidente della Coldiretti critica l'autonomia regionale per il settore agricolo, sottolineando la perdita di competitività. La Lega replica proponendo marchi made in Lombardy per valorizzare le eccellenze locali.

Ettore Prandini  affossa  l’autonomia

Ettore Prandini affossa l’autonomia

Per Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, l’autonomia regionale non è una buona idea. Non per la competitività del comparto agricolo. Una presa di posizione che arriva da un mondo storicamente vicino al centrodestra e che, non a caso, provoca la reazione della Lega. "Le autonomie regionali sui servizi secondari, cioè quelli di prossimità, possono avere un effetto positivo. Poi ci sono tematiche che sono di carattere strategico e nazionale, che non possono essere delegate alle Regioni – sottolinea Prandini –. Se parliamo di mercati e internalizzazione nelle filiere dell’agroalimentare il fatto che si deleghi alle Regioni è una perdita di capacità competitiva rispetto ai Paesi nostri competitor". Una bordata. Ma non è finita: "A questo andrebbe aggiunto il tema infrastrutturale e delle autorizzazioni necessarie all’esportazione. È un paradosso che sulle filiere agroalimentari, quando cerchiamo di esportare prodotti che non sono presenti nei mercati nuovi, dobbiamo avere più autorizzazioni perché in base alle singole Regioni ci sono regolamenti diversi: Francia, Spagna, Germania e Belgio si muovono con un unico regolamento. Se arriviamo in seconda battuta ci prendiamo la parte marginale del mercato che altri hanno lasciato". Da qui la replica di Mauro Piazza, sottosegretario all’Autonomia della Giunta lombarda: "Sono pronto a incontrare Prandini per illustrargli, insieme al presidente Attilio Fontana, il lavoro fatto in questi mesi per calibrare al meglio le funzioni che chiederemmo una volta approvato il Ddl Calderoli. Per il commercio con l’estero siamo pronti a chiedere che la Regione possa istituire marchi made in Lombardy e marchi collettivi indicanti l’origine geografica dei prodotti, accessibili a tutti i produttori europei, per valorizzare le nostre eccellenze".

Giambattista Anastasio