MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Pensionata minacciata da coppia di estorsori: “Urlavano e tiravano calci alla porta, ero terrorizzata”

Ilva Roccuzzo, 89enne, è stata minacciata da un uomo e da una donna, successivamente arrestati: “Mi hanno avvicinato dicendo di essere in difficoltà per una malattia, in un anno ho dato loro 4mila euro”. Salvata dall’intervento di un vicino di casa e della polizia

La pensionata insieme agli agenti in Questura dopo l’intervento in via Mazzolari

La pensionata insieme agli agenti in Questura dopo l’intervento in via Mazzolari

Milano, 25 luglio 2024 – "Pensavo fossero delle brave persone, invece se ne sono approfittate. Quando mi sono rifiutata di dare loro altri soldi hanno preso a calci la mia porta rompendo i vetri. Lui urlava ‘vecchia di m... putt..., ora ti ammazzo’. Lei non smetteva di tirare calci e di gridare parolacce. Io ero terrorizzata".

Parla Ilva Roccuzzo, la donna di 89 anni che si è trovata in balìa di una coppia di estorsori, un italiano di origine egiziana di 44 anni e la sua compagna italiana di 45, entrambi con precedenti, i quali martedì poco dopo le 9 si sono presentati sul pianerottolo di casa sua, in una palazzina Aler di via Don Primo Mazzolari alla Barona, chiedendo insistentemente denaro. Per l’ennesima volta. In un anno sono riusciti a portare via alla signora, invalida, con problemi di vista, più di 4mila euro.

In preda al panico, Ilva ha chiesto aiuto a un suo conoscente, egiziano di 40 anni, il quale ha chiamato la polizia. Così in via Mazzolari è arrivata una volante dell’Ufficio prevenzione generale: la coppia è finita a San Vittore per tentata estorsione in concorso.

Come li ha conosciuti?

"Abitano vicino casa mia. Mi si sono avvicinati l’anno scorso, pensavo che sia lui e sia lei fossero delle brave persone e che avessero bisogno di aiuto. Lui mi aveva detto di essere malato e ogni volta mi chiedeva soldi per qualcosa, 400 euro per l’avvocato, altri per curarsi. Io glieli davo perché pensavo che fosse veramente in difficoltà".

Quando ha iniziato a insospettirsi?

"A un certo punto non ce l’ho più fatta perché le richieste erano continue. L’uomo veniva a bussare alla mia porta anche alle 6 di mattina. Io non potevo più dargli niente. Martedì non si aspettava la mia reazione ed è diventato aggressivo, insieme alla sua compagna. Non sapevo cosa fare, ero spaventata e sola, allora ho telefonato a un mio conoscente chiedendogli aiuto".

E ha chiamato la polizia?

"Prima è venuto lì di persona per aiutarmi. Era al lavoro quando ha ricevuto la mia telefonata e si è fiondato in via Mazzolari. Ha visto quello che stava succedendo: quei due erano ancora sul pianerottolo che davano calci alla porta e mi insultavano. Pretendevano i soldi. Allora questo mio amico ha chiamato il 112".

Adesso come si sente?

"Mi sto riprendendo. Dopo l’accaduto sono entrata un po’ in confusione. Ringrazio i poliziotti che si sono presi cura di me e il mio amico che mi ha salvato. Io sono anziana e disabile, in quei momenti mi sono sentita persa ma per fortuna ora sto bene".