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Milano, avvocati denunciano: italiano trattenuto in Cie. Disposta l'espulsione

Durante un controllo è emerso che il 29enne avrebbe un alias corrispondente ad un cittadino serbo di 33 anni

Ufficio giudice di pace

Milano, 19 luglio 2019 - Lo Stato italiano ha deciso di espellere uno "suo cittadino", nato a Bovolone (Verona), verso un altro Paese, la Serbia, dove non è nato. È la denuncia dell'avvocato Ivano Chiesa, che lo assiste assieme al collega Mario Fortunato e che oggi ha parlato coi cronisti della sala stampa del Tribunale milanese. I legali hanno presentato al giudice di pace di Milano un ricorso contro l'espulsione, mentre l'uomo da alcuni giorni è "trattenuto" nel centro di permanenza per i rimpatri di Torino, in attesa  dell'espulsione. 

Il 29enne nelle scorse settimane era stato oggetto di un controllo e alle forze dell'ordine era risultato avere un alias corrispondente ad un cittadino serbo di 33 anni. Ne è derivato il provvedimento di espulsione e il trasferimento nel centro in attesa del rimpatrio. I difensori, però, documenti alla mano, sostengono che l'uomo è nato nel Veronese e risiede a Milano. Se dovesse essere espulso, si legge nel ricorso, il "Ministero italiano" si "sarebbe reso promotore di un provvedimento di allontanamento a carico di un proprio concittadino".