MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Esplosione in via Brioschi, famiglia sfollata arreda la nuova casa grazie ai vicini

Recuperate cucina e lavatrice. "Ogni oggetto è un pezzo di voi"

La nuova casa con i mobili donati dai vicini della social street

La nuova casa con i mobili donati dai vicini della social street

Milano, 25 agosto 2016 - "Grazie a tutti. Ogni pezzo della mia casa è un pezzo di voi". Così Janett Ordinola, peruviana, tra gli sfollati di via Brioschi, esprime la sua gratitudine ai cittadini del quartiere che si sono attivati per donare alla sua famiglia mobili, vestiti e oggetti per la casa. Grazie alla solidarietà ha potuto arredare un appartamento spoglio e ricominciare una vita normale con suo marito e i loro due bambini di 10 e 11 anni. Anche se è dura togliere dalla mente i cumuli di macerie, stanze distrutte, il boato che ha scosso il quartiere. Il 12 giugno, giorno dell’esplosione che ha sventrato la palazzina al civico 65, la famiglia di Janett si è ritrovata a non avere più un tetto. "Abitavamo al civico 69, in un alloggio del piano terra. Eravamo in affitto e dopo il disastro abbiamo dovuto disdire il contratto perché la casa non era agibile e non sapevamo quando saremmo potuti rientrare2, spiega la donna, che durante l’esplosione è caduta in casa dopo un volo di 2 metri fratturandosi il coccige. Per giorni ha potuto muoversi solo in sedia a rotelle. "Ora sono ancora in malattia, ho avuto anche un problema all’anca", sottolinea la signora, che prima dell’incidente si occupava di pulizie. L’unica fonte di reddito ora è lo stipendio del marito Walter, che lavora come badante. La buona notizia è che da due settimane la famigliola si è sistemata nella nuova casa in zona corso Lodi, un alloggio concesso dal Comune, a canone agevolato. "Ringrazio l’amministrazione perché i miei bambini possono dormire tranquilli. Il disastro li ha scossi".

L’appartamento, però, era completamente vuoto e "siamo riusciti ad arredarlo solo grazie all’aiuto dei vicini della Social street Residenti in San Gottardo, via Meda e dintorni. Non ce l’avremmo mai fatta senza di loro", sottolinea Janett. Per ringraziarli, il marito Walter - appassionato di musica - ha offerto un concerto improvvisato di sassofono in occasione di un incontro nel quartiere. Col passaparola virtuale e off-line la famiglia è riuscita ad avere una lavatrice, posate e bicchieri, un mobile e uno specchio per il bagno, reti e materassi, vestiti e non solo. "A disposizione c’è pure una cucina. Andremo a prenderla martedì con un furgone", continua la donna. E la macchina della solidarietà non si ferma: i vicini continuano a far circolare messaggi per recuperare ciò che ancora manca. In particolare un frigorifero, un armadio, quattro sedie, mobili pensili da cucina, scarpe e abbigliamento. "I bambini hanno 10 e 11 anni ma vestono taglie da adolescenti", precisa Janett. Per aiutare la sua famiglia ma anche tutti gli altri sfollati che andranno a vivere in locali da arredare si può contattare la Social street Residenti in San Gottardo, via Meda e dintorni sulla pagina Facebook.

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